Case pubbliche per la classe media «Sono troppo care». Il bando fa flop

Mercoledì 25 Ottobre 2017
IL CASO
VENEZIA Fuga dal complesso Coletti: dei 71 nuclei familiari vincitori del bando, solo 31 hanno accettato l'alloggio, mentre gli altri hanno rinunciato, tanto che gli uffici sono arrivati a chiamare e superare il 130° in graduatoria.
PREZZI E AGEVOLAZIONI
Quello del Coletti è stato il più importante intervento di edilizia pubblica nella città storica di questi anni: 71 nuovi alloggi indirizzati al social housing del Comune nell'ex complesso scolastico Coletti, a Cannaregio 2991. Diverse le metrature, dai 45 ai 75 metri quadri, per un minimo di 539 euro ad un massimo di 831 euro mensili. Un'operazione per accontentare le esigenze della classe media, tanto che i minimi ed i massimi di reddito annuale richiesti al nucleo si attestavano tra i 20mila euro e i 74mila euro annuali, con elevazioni per ogni figlio a carico. Gli alloggi sono stati assegnati tramite bando pubblico con alto punteggio per le giovani coppie ed i lavoratori dipendenti di imprese veneziane impegnate nei settori della produzione tradizionale. L'investimento per i lavori di ristrutturazione ha visto il Comune stanziare 5,6 milioni derivanti dai fondi della Legge speciale, mentre il rimanente è stato coperto dall'istituto Coletti, in parte con fondi propri e in parte con un mutuo della durata di 25 anni che l'ente ha intenzione di ammortizzare riscuotendo i canoni d'affitto.
LE RINUNCE
Eppure molti, pur rientrando negli aventi diritto, hanno preferito rinunciare, dopo la visita agli appartamenti, di versare la caparra e firmare il contratto, anche perché all'affitto si aggiungono le spese condominiali, che vanno dai 100 euro ai 180 euro mensili, a seconda del calcolo dei millesimi, per riscaldamento (centralizzato), pulizia e luce scale. Affitti agevolati e calmierati, che, in proporzione ai metri quadri proposti, non hanno convinto chi ha partecipato al bando, ovvero 425 nuclei, mentre 308 sono stati già scartati in partenza perché privi di requisiti. Particolare il fatto che sono stati ammessi al bando 5 nuclei con 0 punti.
LE COMPETENZE
Malgrado il Coletti sia in procinto a fondersi con l'Ire grazie ad un'attesa legge regionale, sarà comunque quell'Ipab (classe 1B) a riscuotere per ora gli affitti. Ogni operazione è stata concertata da una commissione formata dal Comune, dal Coletti e dall'Ire, la quale, in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate ha provveduto anche a controllare la veridicità di quanto hanno dichiarato i richiedenti.
COMUNE E IRE
«Visto ciò che accade al Coletti, nei prossimi bandi dovremo aggiustare il tiro - ha affermato l'assessore alla Casa, Luciana Colle - Tante rinunce sono da analizzare assieme all'assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini». Ed ecco proprio Venturini: «Dalle informazioni, le rinunce sembrano omogenee - ha spiegato l'assessore - ovvero trasversali nell'intera fascia fra i redditi minimi e massimi. Dal momento dell'emissione del bando al versamento della caparra passa del tempo ed è possibile che alcuni abbiano scelto altri programmi di vita; inoltre la commissione ha fatto un lavoro serio ed accurato, scoprendo chi aveva dichiarato parametri non del tutto veri ed escludendolo». «I primi 31 entreranno entro il mese di novembre - aggiunge il presidente dell'Ire, Luigi Polesel - mentre sappiamo che altri 10 nuclei sono interessati a firmare il contratto. Intanto stiamo scorrendo la graduatoria». «Ho l'impressione che i metri quadri reali siano minori di quelli proposti - conclude Matelda Bottoni, segretaria dell'Unione Inquilini - in realtà sono piccoli loculi che non valgono il prezzo d'affitto richiesto».
Tullio Cardona
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