Carlo Cecchi, Pirandello e la libertà di Enrico IV

Venerdì 11 Gennaio 2019
TEATRO
Carlo Cecchi riprende uno dei testi cruciali di Luigi Pirandello e torna sulla scena svelando, con la consueta maestria, le ombre ironiche e per certi versi crudeli che il drammaturgo girgentino ha portato in teatro. A 150 anni dalla nascita di Pirandello e a 95 dalla prima recita dell'Enrico IV, Cecchi dimostra la straordinaria attualità di questo testo drammaturgico rivendicando l'importanza del libero pensiero e l'importanza di essere pur sempre liberi, ancorché in una prigione. Enrico IV è una pietra miliare del teatro pirandelliano e della sua intera poetica. L'opera porta in scena i grandi temi della maschera, dell'identità, della follia e del rapporto tra finzione e realtà. Lo spettacolo narra la vicenda di un uomo, un nobile dei primi del Novecento, che per vent'anni vive chiuso in casa vestendo i panni dell'imperatore Enrico IV di Germania (vissuto nell'XI secolo), prima per vera pazzia, poi per simulazione ed infine per drammatica costrizione.
ICONA DEL PALCOSCENICO
L'amarezza vibrante di questa tragedia porta a un risultato di lucida bellezza, a una catarsi vera e propria; forse in Enrico IV, più che in altre tragedie, il pirandellismo vince i suoi schemi e attinge a una tensione interiore davvero universale. Carlo Cecchi, vera icona del teatro italiano contemporaneo, firma adattamento e regia, e divide la scena con molti attori, fra i quali Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò. Al Teatro Verdi di Pordenone il suo Enrico IV, privilegiando l'aspetto psicologico e di critica sociale rispetto alla sontuosità testuale, facilita per il pubblico l'accesso a una vicenda delicata, costantemente in equilibrio tra realtà e finzione. Cecchi interpreta un Enrico IV ascetico, vestito di un ruvido saio, un capocomico più che un Imperatore. Il rapporto di Cecchi con l'autore siciliano ha prodotto in passato due capolavori - L'Uomo, la bestia e la virtù e Sei personaggi in cerca d'autore. «Con Pirandello ho un rapporto doppio - ha dichiarato Cecchi - lo considero, come tutti, il più grande autore italiano. E anche il più insopportabile. () Ma Pirandello è un punto focale, un nodo centrale nella tradizione del teatro italiano e va affrontato col rispetto che gli si deve» . Il pubblico di Pordenone avrà l'opportunità di incontrare il protagonista che in questi giorni è in residenza al Verdi per il riallestimento dello spettacolo oggi 12 gennaio alle 17.30 nel foyer del Teatro, in dialogo con il critico Gianfranco Capitta.
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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