Caos Alilaguna, a terra 47 lavoratori

Venerdì 26 Giugno 2020
Caos Alilaguna, a terra 47 lavoratori
LA PROTESTA
VENEZIA Alla fine per solidarietà gli uni con gli altri hanno deciso di rimanere tutti e 47 a terra.
In fila c'erano medici, edicolanti, farmacisti e dipendenti delle vetrerie. Una costellazione di lavoratori arrivati all'imbarcadero Alilaguna dell'aeroporto di Tessera da Mestre, Favaro, Marcon, Preganziol e Casale e che ogni giorno utilizzano il servizio di linea di Alilaguna per raggiungere Murano e lavorare. Impossibile per loro, quindi, solo immaginare che su quel motoscafo in partenza alle 7.10 da Tessera, avrebbero potuto trovare posto solo 39 passeggeri. Mentre gli altri avrebbero dovuto aspettare il secondo giro, un'ora dopo. Così, con il comandante fermo nel voler rispettare il limite, hanno deciso di rimanere a terra. In una protesta che ha visto anche alcune pattuglie dei carabinieri e della polizia arrivare all'imbarcadero per mettere ordine fin quando la barca delle 7.10 è partita vuota. Come quella delle 8.10. I lavoratori? A Murano ci sono arrivati lo stesso, alla spicciolata, entro le 10. Chi chiamando una taxi, chi aspettando le corse Alilaguna successive, chi facendo il giro dalle Fondamente Nove. Il dado, però, a quel punto era stato già tratto.
NON SALE NESSUNO
«Come tutte le mattine dall'8 maggio ci troviamo all'aeroporto per andare a Murano dalla terraferma», racconta Michele Zampedri, lavoratore del vetro e socio di una vetreria che sull'isola ha produzione e commercializzazione. «Secondo gli orari di Alilaguna - spiega Zampedri, portavoce del gruppo di lavoratori - la barca più utile per arrivare in tempo a lavoro è quella delle 7.10. Abbiamo sempre cercato di fare distanziamento sociale indossando le mascherine. Fino a stamattina (ieri, ndr) siamo sempre saliti tutti. Oggi (ieri, ndr) il comandante ci ha detto che non avrebbe portato più di 39 persone. Abbiamo tentato di convincerlo ma non c'è stato nulla da fare. È nata una protesta civilissima, abbiamo fatto notare che aveva ragione il comandante, ma noi ne avevamo altrettanta a chiedere che venisse rispettato il diritto di un servizio che Alilaguna non ci stava dando. Oltretutto - conclude - non c'era un cartello o un conta-persone a imporre il numero, così abbiamo deciso di smontare tutti quanti e la barca è partita vuota. È stato un caso, ma ogni mattina viviamo l'esasperazione di capire come e quando potremo andare a lavorare».
«Con ogni probabilità c'è stata un'incomprensione tra pilota e passeggeri - spiega Fabio Sacco, presidente di Alilaguna - È un momento difficile per tutti e anche per noi con i mancati introiti dei turisti. Come azienda abbiamo scelto di fare una corsa all'ora ed è il massimo che possiamo garantire». Perché il limite massimo di 39 passeggeri? «Il servizio - risponde Sacco - è garantito con un agente unico, che può portare fino a 39 persone. Dare imbarcazioni con un agente unico garantisce la possibilità di fare una corsa all'ora e quindi dare maggior servizio nella giornata».
LE REAZIONI E IL FLASHMOB
«I soldi dei turisti non ci sono più e i fondi promessi dallo Stato non sono ancora arrivati - commenta il segretario regionale dell'Ugl, Sebastiano Costalonga - Le aziende legate al turismo fanno fatica a far quadrare i conti. Lo Stato è latitante - è l'attacco frontale di Costalonga - e a pagarne le conseguenze sono il lavoratore che vuole andare a lavorare e il dipendente della ditta di trasporto pubblico. Devono intervenire le istituzioni, si deve aumentare il servizio nella fasce dei pendolari. Essendo un servizio pubblico di linea va garantito, capiamo le difficoltà delle aziende che ad oggi non hanno ricevuto finanziamenti dal Governo e saremo al loro fianco ma i lavoratori vanno portati in isola di Murano».A rincarare la dose anche il Pd che con un'interrogazione aveva chiesto la modifica degli orari delle linee in base ai bisogni prioritari dei cittadini.
Intanto domenica alle 11 alle Fondamente Nove ci sarà un flashmob organizzato dal Gruppo 25Aprile per protestare contro i pochi collegamenti con Murano.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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