Canal Grande, i gondolieri sub trovano anche un ventilatore

Lunedì 4 Novembre 2019
Canal Grande, i gondolieri sub trovano anche un ventilatore
L'OPERAZIONE
VENEZIA È iniziata alle 18, quando sul Canal Grande all'altezza del mercato della Frutta, era già scesa la notte. Ieri, per la prima volta, i gondolieri sub si sono immersi nel canale che fa da spina dorsale di Venezia, per ripulirlo. E sono andati avanti fino a mezzanotte, recuperando dal fondale del Canal Grande oggetti tra i più disparati possibili: è stato trovato un ventilatore a fusto, una radio, un pezzo di aspirapolvere, un pezzo di fornello, ma soprattutto un grande osso di animale, forse un pezzo di bacino di bue.
IL CAMPO DI MANOVRA
Lo spazio in cui hanno agito i gondolieri sub in Canal Grande era stato delimitato da boe luminose. Gli operatori, nel gestire le immersioni, sono anche riusciti ad evitare di interrompere il traffico acqueo nel canale principale della città, chiedendo semplicemente ai battelli di Actv e alle altre imbarcazione che passavano, di allargare il giro rallentando anche la velocità dei motori e delle eliche. Anche da loro è arrivata la massima disponibilità e il totale appoggio ai gondolieri sub, impegnati nell'opera di pulizia di Venezia, di fronte ad una platea di curiosi (soprattutto familiari) e di giornalisti accreditati da tutta Italia e da diverse parti del mondo.
C'è stato solo qualche istante di tensione quando nella muta da palombaro di uno dei gondolieri è entrata troppa aria che rendeva difficile la risalita dal fondale. Il volontario è stato aiutato dai colleghi che, a mano, l'hanno tirato sulla barca d'appoggio e poi a riva.
Per ringraziarli della loro opera, i ristoranti e i bar della zona hanno iniziato a portare spontaneamente da mangiare, allestendo un buffet con le tipicità veneziane. Presenti a Rialto, ad assistere all'operazione, la presidente del Consiglio Comunale, Ermelinda Damiano, e la consigliera comunale Francesca Rogliani.
L'INNOVAZIONE
I gondolieri sub, che erano in otto e si immergevano a coppie di due, ciascuna per un tempo massimo di 35 minuti, sono stati tra i primi al mondo a indossare l'equipaggiamento della Kirby Morgan, la ditta che ha dato gli scafandri e i caschi, sperimentati ieri, a Venezia, per la prima volta in Europa. Caschi a circuito chiuso per la respirazione, realizzati per le acque inquinate e potabili, affinché non ci sia nessun contatto tra il palombaro e l'acqua. Erano stati sperimentati anche in Messico. Ieri l'esordio in Europa. A Venezia.
Tullio Cardona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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