Camera di commercio, si svolta

Giovedì 20 Febbraio 2020
Camera di commercio, si svolta
ECONOMIA
MESTRE Confartigianato e Confindustria Venezia Rovigo hanno trovato l'accordo per eleggere i nuovi vertici della Camera di commercio.
Sfuma così la ricandidatura di Giuseppe Fedalto perché, in tal modo, gli vengono a mancare i numeri per essere eletto, nella tornata di luglio, al vertice dell'ente per il prossimo quinquennio.
Fedalto, che guida ininterrottamente la Cciaa dal 2009, anno in cui si dimise il suo predecessore Massimo Albonetti due anni prima della scadenza del mandato, per tornare al vertice dovrebbe infatti riuscire a coalizzare sulla sua persona i voti di tutti gli altri settori agricoltura, commercio, turismo, servizi alle imprese, cooperative, credito e assicurazioni...
L'ALLEANZA
È chiaro, però, che se due tra le più importanti categorie della Camera di commercio si alleano per fare il nuovo presidente, la strada è piuttosto segnata anche perché, oltre ai voti previsti obbligatoriamente, il candidato che verrà sostenuto da Confindustria e Confartigianato (che, con oltre 12 mila aziende affiliate con oltre 16 mila dipendenti su un totale di 19 mila imprese artigiane iscritte all'albo, è tra le associazioni artigiane più pesanti del territorio) godrà anche degli apparentamenti con le altre categorie economiche.
Sembra che con questo accordo Salvatore Mazzocca, che guida Confartigianato Metropolitana da dicembre del 2016, stia mettendo in pratica quanto aveva annunciato quando venne eletto: «Maggior dialogo tra le associazioni e un'alleanza di rete tra le realtà rappresentative dell'artigianato per irrobustire la categoria e avere più peso e risposte dalle istituzioni, ridando il ruolo di centralità al tessuto economico dell'area veneziana».
Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia Rovigo, da tempo predica la stessa cosa, ossia la necessità di unire le forze per contare di più nel territorio e soprattutto nei confronti di Roma, e la battaglia condotta l'anno scorso per ottenere la Zona economica speciale è stata una prova del nove, dato che al Governo si sono presentate tutte le forze economiche unite.
Dopo l'accordo appena siglato, Confindustria e Confartigianato cominceranno a confrontarsi tra di loro e con gli altri settori per capire chi potrà essere il candidato che meglio potrà rappresentarle. Nulla contro Fedalto, che con Carlo Sangalli, dal 2006 presidente di Confcommercio Imprese d'Italia, condivide il primato dei presidenti di categoria più longevi, eletti entrambi per tre volte ed entrambi 83enni.
È una questione di ricambio che Confindustria chiede da anni perché, secondo una regola non scritta, il presidente della Camera di commercio, l'ente che rappresenta la totalità delle realtà economiche del territorio, dovrebbe toccare ogni volta ad un categoria diversa, almeno tra le più rappresentative.
IL RICAMBIO
Già nel 2010 Confindustria chiedeva il cambio di rappresentanza, e Luigi Brugnaro, che era presidente di Confindustria, pretese più posti tra i 32 del Consiglio in cambio del via libera alla riconferma di Fedalto.
Da allora sono passati due rinnovi della Giunta camerale e del suo presidente ma nulla è cambiato, così questa volta Confindustria e Confartigianato hanno giocato d'anticipo mandando, così, un messaggio chiaro non tanto al presidente uscente ma a tutti gli settori economici che occuperanno i 25 seggi della Camera di commercio, ridotti di numero in base alla nuova ripartizione varata con la delibera dello scorso novembre: confrontiamoci e decidiamo tutti assieme i nuovi vertici della Camera di commercio.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci