Brugnaro, nuovo affondo: «Al Governo c'è chi lavora, ma i 5Stelle si sono persi»

Domenica 23 Giugno 2019
Brugnaro, nuovo affondo: «Al Governo c'è chi lavora, ma i 5Stelle si sono persi»
LA POLEMICA
VENEZIA A suo modo è stata una riposta a distanza, pur senza citarlo, alla mano tesa dal ministro pentastellato Danilo Toninelli, che aveva chiesto di ripristinare un dialogo dopo i veleni sulle grandi navi. Ieri il sindaco Luigi Brugnaro è tornato a criticare il M5S sull'operato al governo. E lo ha fatto in apertura della seconda edizione del Tech Festival sulla tecnologia e l'innovazione, organizzato dal quotidiano Il Foglio dal titolo Non avere paura del futuro, tenutosi alla Scuola Grande della Misericordia. Rispondendo alle domande del direttore Claudio Cerasa, Brugnaro è stato diretto. «Non do voti - ha detto - ma al governo ci sono due anime: un'anima più operativa e una che ha smarrito il senso della sua presenza, mi riferisco ai 5 Stelle. Sono stati votati dal 30% degli italiani. Evidentemente era un voto di protesta, loro invece hanno pensato che avrebbero abolito la povertà», ha detto il sindaco, che prima di tutto anziché essere un politico è un imprenditore. Innovazione secondo lui è dare agli imprenditori la possibilità di creare qualcosa pensando al domani. «L'imprenditore però per fortuna è talmente abituato alla disorganizzazione dello stato che ha gli anticorpi. Il giorno che avremo uno stato efficiente saremo imbattibili», ha detto.
Poi, sostenendo che al Paese bisogna dare buoni esempi, racconta quanto fatto finora nel corso del suo mandato: «In questa città al mio arrivo ho trovato un debito di 800 milioni di euro, che dopo quattro anni di amministrazione è sceso a 740 milioni - ha sottolineato - Il vero problema è diminuire il debito pubblico e purtroppo non c'è alcun governo che in questi ultimi 30 anni lo abbia saputo fare. I bilanci vengono fatti considerando possibili entrate ma non quello che c'è effettivamente - ha concluso - Stiamo gestendo l'Italia in maniera immorale. Il rischio di una crisi come quella greca è alle porte e l'allarme lanciato dall'Europa è reale e nessuno lo ascolta».
Tra le voci del convegno, anche quella di Mario Monti, senatore, ex premier e già commissario europeo per la Concorrenza: «Da venti giorni l'isolamento dell'Italia in Europa è più evidente e senza precedenti, con radici che rischiano di durare a lungo. Nelle sedi preliminari di discussione della procedura di infrazione non c'è stato un solo paese che abbia preso la posizione dell'Italia - ha affermato - Inoltre 43 dei 72 parlamentari italiani che andranno a Strasburgo apparterranno a gruppi di opposizione che avranno un ruolo minimo, se non nullo, nel determinare le politiche europee. - e continua - Un governo così poco coeso è nato con un'improvvisa ma grande coesione ed è stata questa, almeno nella sua prima fase, a dar picconate ai conti pubblici. Ognuno aveva la sua esigenza che costava miliardi ed è venuto fuori il grande problema di cui oggi si discute a Bruxelles». Il convegno è continuato con numerosi ospiti tra cui il Commissario europeo per la Concorrenza, Margrethe Vestager (ne riferiamo a pagina 2 del fascicolo nazionale), che in un intervento video ha raccontato la sua ricetta per l'innovazione in Europa: competizione, competenza e mercati aperti a tutti i possibili utenti «perché se non puoi presentare il tuo prodotto non puoi innovare» ha detto.
Francesca Catalano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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