Biennale Arte, sarà Viola a curare il Padiglione Italia

Domenica 16 Maggio 2021
LA NOMINA
L'arte come «strumento di ricostruzione sociale», sollecito alla riflessione, spunto per rileggere se stessi e la collettività, il momento, la lontananza e la marginalità. Sono fortemente legati all'attualità i temi della ricerca di Eugenio Viola, napoletano, classe 1975, attuale Capo curatore del Mambo Museo de Arte Moderno de Bogotà, in Colombia. E - l'annuncio è stato dato ieri - prossimo curatore del Padiglione Italia della 59esima Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, che sarà realizzata da Cecilia Alemani.
Al termine della selezione a inviti rivolta a dieci curatori, promossa dalla Direzione generale creatività contemporanea, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha scelto, nella terna di finalisti, il progetto di Viola per rappresentare il Paese, dal 23 aprile al 27 novembre 2022 alle Tese delle Vergini dell'Arsenale, dove il Padiglione Italia ha sede dal 2006. In primo piano, la riflessione sulle urgenze dell'Italia di oggi.
«Per una Biennale d'arte curata per la prima volta da una donna italiana ha detto Franceschini il Padiglione Italia non può che essere portatore di una visione creativa, ambiziosa e innovativa come quella di Eugenio Viola, capace di indagare a fondo i profondi mutamenti innescati dalla pandemia nella nostra società».
IL CURRICULUM
Da Bogotà il curatore ha dichiarato: «Lavorerò al massimo dell'impegno, eticamente, consapevole della responsabilità per il prestigioso incarico che mi è stato affidato». Prima dell'incarico in Colombia, Viola è stato senior curator del Pica-The Perth Institute of Contemporary Arts a Perth in Australia, nonché curatore del Madre di Napoli, dal 2009 al 2016, dove ha co-curato le prime grandi mostre istituzionali in Italia su Boris Mikhailov e Francis Alys, un progetto di Daniel Buren e le retrospettive di Vettor Pisani e Giulia Piscitelli. Nel 2015, ha curato il Padiglione dell'Estonia alla 56. Biennale di Venezia. Non solo. Ha collaborato, come guest curator, con varie istituzioni italiane e internazionali, curato oltre settanta mostre in Italia e all'estero e pubblicato più di cinquanta tra libri e cataloghi. Votato come miglior curatore italiano per il 2016 e il 2019 da Artribune, nel 2014 è stato definito dalla rivista britannica Apollo «uno dei giovani più talentuosi e stimolanti che stanno guidando il mondo dell'arte oggi».
«Viviamo in tempi incerti», sottolinea Viola. «Il ruolo degli artisti è molto importante, sono cronisti che raccontano il presente e alle volte anticipano il futuro».
Valeria Arnaldi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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