BIB GOURMAND
Non di sole stelle vive il firmamento gastronomico, ma anche e,

Lunedì 12 Novembre 2018
BIB GOURMAND
Non di sole stelle vive il firmamento gastronomico, ma anche e, forse, soprattutto, verrebbe da dire, visto che non sono certo la maggioranza quelli in grado di permettersi le spesso costose supertavole dei supercuochi di trattorie e ristoranti buoni ma anche alla portata di molti, se non proprio di tutti. E, infatti, da molti anni seguendo una sempre più forte richiesta di un pubblico a caccia di buoni indirizzi a prezzi umani anche la blasonatissima guida Michelin segnala i cosiddetti ristoranti Bib Gourmand, ovvero quelli rappresentati dall'Omino Michelin che si lecca i baffi, simbolino che indica un ristorante capace di proporre una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 32 euro (35 nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).
PREZZI & PASSIONE
In attesa di svelare, venerdì prossimo a Parma, chi sale e chi scende, chi entra e chi esce, insomma, l'annuale temutissima e amatissima, dipende dai casi olimpo della ristorazione italiana per il 2019, la guida Michelin annuncia dunque in anteprima i 21 nuovi Bib Gourmand sui 257 in tutto che si fregiano di questo simbolo e, in occasione della conferenza stampa del 16 novembre, a uno tra questi verrà anche riconosciuto un premio speciale: «Il rapporto qualità-prezzo è certamente un elemento importantissimo di selezione, ma lo è ancora di più la passione per la tavola che si respira in questi ristoranti, in cui si gustano ricette spesso tradizionali, proposte fedelmente, rivisitate o solo con leggere personalizzazioni, e in cui anche la selezione di vini denota grande attenzione verso i produttori che valorizzano la cucina, creando un momento di piacere unico e a buon prezzo!» spiega Sergio Lovrinovich, direttore della Guida Italia.
DOPPIETTA BELLUNESE
In Veneto (regione al 5. posto in Italia per numero di insegne Bib Gourmand, 24 contro le 33 della capolista Emilia Romagna) due le new entry fra le stelle del rapporto qualità-prezzo, entrambe nel Bellunese ed entrambe all'interno di strutture alberghiere: l'Aurora di Feltre e il Barance di Alleghe (nel primo lo chef ha portato una cucina rinnovata e leggera nelle sale classiche dell'albergo, nel secondo si interpreta con attenzione la tradizione del territorio), che si affiancano a storiche insegne come Al Borgo a Belluno e da Condo a Col San Martino (Tv), l'Hosteria Enoteca Gambrinus a Ponte di Piave (Tv), Dalla Libera a Sernaglia della Battaglia (Tv), l'osteria Al Ponte di Lusia (Ro), la Pasina a Casier di Dosson (Tv), e ancora da Fabio e Fabrizio al Teatro, l'ottimo Il Sogno e il rustico da Paeto, tutti nel Miranese (Ve), tanto per citarne alcune, in una lista nella quale erroneamente compare ancora l'Osteria da Mariano a Mestre che, purtroppo, ha però cessato nel frattempo la sua attività e non ha più alzato le serrande dopo l'estate. Una decina, invece, le segnalazioni in Friuli Venezia Giulia, fra le quali autentici monumenti dell'accoglienza e del buon cibo di territorio, dall'amatissima Locanda Devetak di Savogna d'Isonzo (Go), Ai Cacciatori di Cavasso Nuovo (Pn) di Danel e Angelina, fino a La Ferrata, nel centro di Pordenone, con il suo mitico e imperdibile Frico morbido.
Claudio De Min
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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