Batterio killer «All'Angelo non c'è pericolo»

Mercoledì 21 Novembre 2018
SANITÀ
MESTRE Macchinario pulito, peraltro collocato fuori dalla sala operatoria giusto per tagliare la testa al toro ad eventuali dubbi, e nessuna infezione riscontrata sui controlli effettuati sui pazienti. Dalla Cardiochirurgia dell'Angelo giungono piene rassicurazioni sul fatto che all'ospedale non c'è alcun pericolo di contrarre il batterio Mycobacterium Chimaera che in altre città del Veneto avrebbe causato 6 morti e altri 18 contagi. Sono in corso un'inchiesta della Procura e un'indagine della Regione, dopo che a Vicenza un anestesista di 66 anni è spirato a causa del batterio dopo essersi sottoposto a un intervento di sostituzione di una valvola cardiaca. Altri cinque casi mortali sarebbero stati registrati tra Vicenza, Padova e Treviso. Il batterio sarebbe entrato nel corpo dei pazienti a causa del macchinario usato per la circolazione extracorporea nel corso di interventi a cuore aperto in Cardiochirurgia, annidandosi nel serbatoio d'acqua e facendosi trasportare dall'aria. A Mestre, però, c'è da stare tranquilli. Il nostro reparto spiega il primario di Cardiochirurgia Domenico Mangino già nel 2015 ha ottemperato, a seguito della prima comunicazione della ditta produttrice, a tutte le indicazioni per garantire la disinfestazione della strumentazione. In seguito, nel dicembre dello scorso anno, la macchina è stata sigillata col procedimento che impedisce la possibilità di infezione. Nell'ottobre scorso, infine, la strumentazione è stata collocata all'esterno della sala operatoria: nel nostro reparto si opera, dunque, in estrema sicurezza, a piena garanzia dei pazienti. Una notizia che rassicurerà quanti ieri si sono allarmati e hanno chiamato in ospedale così come in redazione per avere chiarimenti. Nessuna preoccupazione neppure per tutte le persone già operate in passato. Abbiamo visitato tutti i pazienti che in questi anni si sono presentati con sintomi che avrebbero potuto essere ricondotti all'infezione in oggetto, ma nessun di loro, in nessun caso, è risultato positivo al Mycobacterium Chimaera, sottolinea Mangino. Il problema è pertanto noto da tempo e questo ha permesso di svolgere controlli puntuali e accurati. Già tre anni fa la ditta produttrice aveva raccomandato la sanificazione. A maggio scorso, invece, la Regione aveva raccomandato di verificare il rispetto delle indicazioni fornite dai produttori in merito a pulizia, decontaminazione e monitoraggio dell'acqua utilizzate e dell'aria in sala operatoria, al fine di minimizzare il rischio di contaminazione. Anche per quest'anno, all'Angelo, il macchinario è stato spostato fuori dalla sala operatoria, lontano dal malato. La regolarità della situazione è stata certificata anche dall'ispezione regionale. (a.spe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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