Avis, festa e premio per i primi 60 anni

Martedì 21 Maggio 2019
CHIOGGIA
Sessant'anni di vita, un riconoscimento speciale, ma la sede ancora non c'è. E' stata certamente una soddisfazione, per il presidente dell'Avis di Chioggia, Andrea Boscolo Capon, vedere premiata la sua associazione nell'ambito della manifestazione Clodiense dell'anno. Nell'occasione, tra gli altri premiati, sono stati attribuiti riconoscimenti a 14 fra associazioni e singoli, che si sono impegnati in attività promozionali, culturali, sociali, educative. L'Avis non poteva mancare in questo ambito, perché il valore della donazione disinteressata è quanto mai attuale, in un periodo storico in cui sembrano prevalere le contrapposizioni, e l'opera silenziosa dei donatori è una delle good news che il Festival della comunicazione, in corso in città fino al 2 giugno, vuole mettere in evidenza.
Del resto, pochi giorni fa, il 12 maggio, i volontari dell'Avis avevano celebrato, nonostante il cattivo tempo, la loro festa in corso del Popolo, ringraziando, a loro volta, tutti i componenti dell'associazione che avevano raggiunto significativi traguardi nel numero delle donazioni. Tra questi sono 42 quelli che hanno superato il traguardo delle 50 donazioni. Ecco i loro nomi: Annalena Amorosi, Luca Ballarin, Serafino Boscolo Begio, Michele Boscolo Caporale, Dino Boscolo Culato, Fidenzio Boscolo Meneguolo, Denni Boscolo Papin, Placido Boscolo Stornellon, Fabio Bullo, Franco Carisi, Cristian Costa, Massimo Dario, Alberto Destro, Francesco Dinarello, Manuel Fornaro, Marco Furlan, Lucio Ganzerla, Gianfranco Gibbin, Sandro Gibin, Emma Longhin, Massimiliano Mantovan, Paolo Modonese, Giuliano Nordio, Andrea Penzo, Daniele Pianon, Miriam Poli, Fabiano Poncina, Endri Sambo, Agostino Sfriso, Franco Signoretto, Giuseppe Silviero, Angelica Terrentin, Paolo Toso, Mirco Vangelista, Alessandro Varagnolo, Luca Varagnolo, Sara Varisco, Santino Vianello, Denis Zambon, Luca Zemignani, Carlo Zennaro, Stefano Zennaro. Rimane, per gli avisini, il cruccio, dopo tanti anni di attività, di essere ancora senza una sede sociale loro. Ma, chissà, forse il 2019 gli porterà anche questa. (d.deg)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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