Artuso lungo il Brenta con Dante e la brigantessa

Giovedì 13 Agosto 2020
Artuso lungo il Brenta con Dante e la brigantessa
Mirko Artuso
Vi avevo promesso che avrei dedicato a Lucia una parte importante nel racconto di oggi. Lucia Zanarella la testarda brigantessa della Brenta è un fulmine di donna che alla velocità del lampo organizza e risolve. Sembra che niente la possa fermare. Ha vissuto il tempo della guerra dei Balcani mettendo in gioco energie, concretezza e tensione ideale. Una figura instancabile che ha mutuato ciò che Alexander Langer ci ha insegnato e lasciato in eredità. Prendo a prestito per descriverla le parole di Paolo Rumiz: «La vera trincea di Lucia non è la pure amatissima Bosnia, inchiodata in un infinito dopoguerra, ma il Veneto bifronte del pregiudizio e del mutuo soccorso. È lì che il fare del volontariato si nobilita, si fortifica e si mette alla prova, diventa essere, scelta, scontro e talvolta sconfitta».
Lucia dei filò ancora oggi fatti in casa sua come ieri per accogliermi e darmi ospitalità e ristoro. Lucia delle battaglie civili che certe volte danno l'idea di essere veri buchi nell'acqua. Sono buchi nell'acqua ma vale la pena provare.
IL NUOVO SOGNO
Lucia Zanarella oggi ha un nuovo sogno, un'idea che la anima: si è messa in testa di dare un tetto a Dante. Il 2021 sarà l'anno Dantesco a settecento anni dalla sua morte ci sarà una mostra in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta e Lucia si sta battendo per creare una galleria permanente in Corte Casona a Campo San Martino per le settanta sculture di Romeo Sandro dell'Inferno di Dante. Ieri prima del tramonto Lucia mi ha mostrato Villa di Ramusio.
Ramusio era un geografo della Repubblica di Venezia che come spesso capita ai grandi ha raccontato il mondo senza muoversi da casa, ma semplicemente ascoltando e raccogliendo storie di viaggiatori e naviganti. Attraverso i finestroni della Villa si scorge in fondo il Monte Grappa.
Il cammino lungo il fiume prosegue ma non è più la Brenta indomita e spumeggiante si è trasformata in una pozza verde marcio immobile. Sembra un dente devitalizzato. Ieri sera mi raccontavano di Brentane che hanno portato lutti e desolazioni. Credo che dato il grande caldo l'acqua venga deviata nei canali artificiali per dare ristoro alle campagne e per questo il fiume perde la sua forza e si trasforma in stagno.
L'ANTICA CERTOSA
Anche oggi ho camminato in compagnia e ho visitato l'antica Certosa di Vigodarzere notevole architettura monastica del cinquecento costruita in un luogo davvero incantevole. Purtroppo in evidente degrado ma comunque affascinante. Merita una visita. I pensieri oggi hanno una velocità diversa del solito. Quando camminiamo mettiamo in gioco tutto di noi stessi. Siamo corpi e pensieri, facciamo fatica e siamo noi stessi paesaggio. Occhi che guardano orecchi che ascoltano e cervello che cerca di non perdere la strada maestra. Ci fermiamo per riposare muscoli e nervi ma non per aspettare. Attraversiamo la vita presente camminando. È il qui e ora del teatro.
Essere è la cosa che davvero conta. Comunque sia è il verde il colore che mi rimarrà negli occhi per diversi giorni ancora. L'acqua della Brenta a tratti oggi lo era, lo erano le fronde degli alberi maestosi che ho incontrati vicino alla Certosa. Cammino, camminate...vi prego.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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