Artuso e i camminanti del Brenta A Piazzola la villa dei divertimenti

Mercoledì 12 Agosto 2020
Artuso e i camminanti del Brenta A Piazzola la villa dei divertimenti
Mirko Artuso
Mi sono sentito veramente a casa ieri a Nove, grazie all'ospitalità di Emanuel Lancerini e alla passione di Vittore Tasca e Nadir Stringa e mi sento in dovere di ritornare a trovarli per una visita più approfondita che mi permetta di vedere e soprattutto di ascoltare con la calma necessaria. Oggi è stato divertente camminare accompagnato da tre giovani monelli: Alberto, Giorgia, Alessandro e con la loro madre Sabina, l'amica Paola e Stefano il disegnatore tecnico che si è aggregato e ci ha seguiti da Nove fin quasi al ponte di Carturo. Con questo bel gruppo al seguito oggi si è compiuto il vero senso del cammino del Canminante. Si cammina tutti insieme ma non ammassati in un unico gruppo. I ragazzi si sono portati le bici da casa. Ognuno con il suo passo e il proprio ritmo. Ognuna con la propria curiosità. C'è chi si ferma per una foto, chi si bagna nelle acque freschissime del Brenta. Mi immagino nei prossimi anni una lunga carovana di Camminanti che farà girare la testa ai passanti e attirerà l'attenzione dei curiosi. Come ogni giorno anche oggi chi vuole aggregarsi anche solo per un piccolo tratto è libero di farlo. Quando ti dicono che non puoi farcela, ti stanno mostrando i loro limiti. Non i tuoi. Si dice anche: Nessun limite eccetto il cielo. Quelli che tracciano sempre limiti e confini da bambini accettavano la regola imposta di disegnare dentro i bordi e mai fuori.
PERLA ARCHITETTONICA
Oggi ho disegnato fuori dai bordi per più di 18 Km con una caviglia gonfia ma un paesaggio talmente bello che mi faceva dire: avanti...avanti! Come mi scrive l'amico Mario Pizzolon: Sono ristoro per il piede del viandante acqua e argilla, pur quarzo per le macine sul letto della Brenta.
La strada che porta verso il centro abitato di Piazzola sul Brenta, fiancheggiata ai due lati da un imponente viale di magnolie secolari, nell'ultimo tratto diventa un elemento caratteristico del paesaggio: agli occhi di chi arriva si presenta una grandiosa piazza semicircolare che valorizza in modo molto particolare e inatteso la preziosa scenografia di Villa Contarini, forse una delle più belle e più grandi ville che il Veneto custodisca. Bella e imponente data l'eccezionale lunghezza di 180 metri. I Contarini, in particolare Paolo ed in seguito Francesco, hanno pensato nella metà del Cinquecento di rendere abitabile il nucleo centrale della costruzione. Quella Villa meravigliosa deve averne viste di tutti i colori tra feste e cerimonie che se i muri potessero parlare... La critica ed alcune fonti hanno, nel tempo, portato ad attribuire il progetto ad Andrea Palladio. Ho come l'impressione che nei prossimi giorni mi accompagnerà lungo il cammino, del resto ho fatto decine di spettacoli in questi anni in ville da Palladio progettate e realizzate. Le ville e gli spettacoli che ho messo in scena al loro interno sono uno dei riferimenti e dei motivi per cui ho scelto di scendere il Brenta e arrivare a Fusina seguendo la via d'acqua che usavano i nobili veneziani del tempo. Da poco sono arrivato a casa di Lucia Zanarella un fulmine di cui vi parlerò domani con la giusta calma che si merita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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