ARTE
Ottantadue anni di pura vitalità. In piedi per quasi due ore, sollecitando

Domenica 22 Ottobre 2017
ARTE
Ottantadue anni di pura vitalità. In piedi per quasi due ore, sollecitando le domande del pubblico. Si tratta di Christo, nato nel 1935 in Bulgaria, famoso in tutto il modo per avere impacchettato monumenti e scogliere e disteso chilometri di stoffa (con un debole per l'arancione) sui parchi pubblici come il Central Park di New York. O su distese acque come la passerella lunga sei chilometri, galleggiante sull'acqua, che ha dato il brivido a 1.400.000 persone di camminare sull'acqua, l'anno scorso sul lago di Iseo. Progetto che ha avuto una lunga genesi di quarant'anni. Con uno straordinario indotto turistico. Nessun progetto, invece, su Venezia.
Ospite di Ca' Foscari, introdotto dal Prorettore Flavio Gregori, ha fatto una carrellata dei suoi interventi, progettati fino al 2009, anno della sua scomparsa, insieme alla moglie Jeanne-Claude. Anche se per lungo tempo, un rimprovero che gli è stato mosso, il nome di lei non figurava. Le Mura Aureliane a Roma; il Festival di Spoleto; il Monumento a Vittorio Emanuele in piazza Duomo e quello di Leonardo di fronte alla Scala a Milano per quanto riguarda l'Italia. Il Central Park di New York, le scogliere australiane; le undici isole che fronteggiano Miami e il Reichstag a Berlino, tra gli esempi internazionali. Avvolgere per ottenere, paradossalmente, l'attenzione su quanto nascosto. Il format è sempre lo stesso: durata due settimane, accesso libero e gratuito. Poi tutto viene smontato e i materiali riciclati. Proibita qualsiasi ripresa televisiva. «Amo la concretezza - afferma - quindi niente video e tanto meno social media». Quasi monacale. Del resto afferma di lavorare 14 ore al giorno, tutti i giorni, niente domeniche, niente ferie. Rigoroso l'autofinanziamento con la vendita dei disegni, l'organizzazione di mostre o i prestiti dalle banche. La difficoltà maggiore è ottenere i permessi: ogni metro di terra appartiene a qualcuno; se poi è suolo pubblico la proprietà è di tutti i cittadini. Come nel caso del Reichstag e quindi occorre convincere i loro rappresentanti politici. A volte ci vogliono anni, ma Christo, non è tipo da demordere. Tranne nel caso di Barcellona: dopo ripetuti dinieghi, alla fine, in occasione delle Olimpiadi, ottenne il permesso di impacchettare il monumento a Cristoforo Colombo, ma nel frattempo aveva perso interesse per il progetto e non se ne fece nulla. Adesso è in trattativa con gli Emirati Arabi Uniti per avere l'autorizzazione di costruire nel deserto di Abu Dhabi una piramide, composta di 200.000 barili. «Più alta di quella di Cheope». Le sfide tecniche, invece, anche quando sembrano insuperabili come nel caso del Lago di Iseo, alla fine, si risolvono sempre, con il contributo di un'équipe di esperti.
Lidia Panzeri
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