Anzovino: «Cerco grandi emozioni»

Venerdì 23 Agosto 2019
L'INTERVISTA
È un concerto particolare quello che si svolgerà domani a Bibione e che vedrà protagonista Remo Anzovino, considerato fra gli esponenti più affermati, innovativi ed eclettici della musica strumentale contemporanea a livello internazionale. Alle 19.30 lo scenario di Punta Capalonga, tra la laguna e il mare, ospiterà il Concerto al Tramonto, (ingresso gratuito, accesso per il pubblico dallo Stabilimento balneare Seven). Lo scorso febbraio è arrivato il Nastro D'Argento 2019 per le colonne sonore originali dei film Hitler contro Picasso e gli altri, Van Gogh tra il grano e il cielo e Le Ninfee di Monet per la serie di grande successo La Grande Arte al Cinema di Nexo Digital con la Menzione Speciale Musica Dell'Arte. Da poche settimane ha chiuso una nuova colonna sonora cinematografica per il film Frida Viva La Vida, in uscita nei cinema a fine novembre, ed attualmente è in tour con il suo concerto in piano solo e con lo spettacolo La Grande Storia dell'Impressionismo, con il critico Marco Goldin.
Maestro, non è la prima volta che esegue un concerto al sorgere o al calar del sole.
«Adoro questo tipo di concerti - spiega Anzovino -, ne sono stato un po' il pioniere, con risultati eclatanti per partecipazione. Il mese scorso ne ho tenuto uno all'alba a Villa Manin: mi affascina l'elemento della mutazione della luce. Chi viene a questo tipo di concerti vive una esperienza diretta, collettiva di unione dei sensi. Seduti su un grande parco per il contatto con la terra, in ascolto ai suoni del luogo. La scaletta che propongo cerca di essere la colonna sonora del momento che la gente sta vivendo. Oggi le persone sono sempre alla ricerca di emozioni. Con la mia musica cerco di fermare il tempo in una società che va sempre più veloce. A Bibione riprenderemo contatto con la natura, con il mare, ma anche con la passione e le debolezze. La mia musica vuole essere uno specchio allo spettatore perché si guardi».
Che risposte ottiene dal pubblico?
«Fantastiche. La gente normalmente va ai concerti e passa il tempo a riprendere con il cellulare. Mi emoziona tantissimo vedere che nei miei concerti la gente utilizza pochissimo il telefono ma si gode la musica. Cerco di appassionarli cambiando il suono dello strumento brano per brano, il pianoforte è uno strumento completo che ti consente di scrivere qualsiasi tipo di emozione e questo concerto, seguendo la luce, finisce con una grande festa di musica. Domani pescherò i brani da tutto il mio repertorio: vorrei che la musica che costruirò possa mettere a dormire il sole sotto le coperte del mare».
Lei si considera un musicista onnivoro ma è anche un affermato avvocato penalista con studio a Pordenone. Come riesce a convivere queste sue due vite?
«Mi dedico principalmente alla musica e negli ultimi anni limito l'attività di penalista. Ho una grande passione per il diritto penale. Musica e processo penale hanno in comune la narrazione, sono fortemente legati: la musica ha un senso se descrivi ciò che stai vivendo e riesci a coniugare la ricerca arrivando al cuore della gente».
Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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