Ancora polemiche sulla discarica di San Liberale

Venerdì 22 Novembre 2019
MARCON
I fondi per la bonifica e la messa in sicurezza permanente dell'ex discarica di San Liberale ora ci sono, 841 mila euro stanziati dalla Regione Veneto, ma sorgono nuovi problemi. «Per non rischiare la revoca dei fondi assegnati - afferma il sindaco Matteo Romanello - è necessario che i tre Comuni coinvolti presentino alla Regione del Veneto un progetto di bonifica con relativo quadro di spesa entro il 31 dicembre. Ma ora Quarto d'Altino prende le distanze, rifiutandosi di riconoscere le proprie responsabilità».
LA VICENDA
Cerchiamo di sintetizzare una storia alquanto lunga e complessa. Il progetto originario di messa in sicurezza permanente della discarica di San Liberale viene presentato nel 2007 dall'allora Consorzio responsabile del Bacino Veneziano. All'atto del suo scioglimento, nel 2008, i Comuni di Marcon, Quarto d'Altino e Venezia stipulano un protocollo d'intesa per la prosecuzione dei lavori, nel quale concordano di affidare a Veritas Spa la prosecuzione di tutte le attività necessarie per la messa in sicurezza e ricomposizione ambientale dell'ex discarica, in quanto in possesso di tutte le caratteristiche tecnico-organizzative necessarie. Nel 2009 il Consorzio del Bacino Veneziano cede a Veritas i contratti e le convenzioni in essere relative al 1° stralcio del progetto di messa in sicurezza permanente, per il quale già dal 2004 (Dgr 4529/2004) è stato concesso un finanziamento parziale da parte della Regione del Veneto. Nel 2019, come da accordi intercorsi fra tutti e tre i Comuni coinvolti, il Consiglio di Bacino chiede a Veritas un aggiornamento sulla rendicontazione del progetto dalla quale emerge la disponibilità di una somma residuale di 841 mila euro.
A questo punto, la Regione sollecita la presentazione di un progetto di bonifica con relativo quadro di spesa entro il 31/12/2019, pena la revoca del fondo assegnato. «Lo scorso settembre, si tiene quindi un incontro di coordinamento fra i tre Comuni interessati presso gli uffici del Consiglio di Bacino Venezia Ambiente, durante il quale, a sorpresa sottolinea il sindaco Romanello - il rappresentante del Comune di Quarto d'Altino dichiara che l'amministrazione altinate non è proprietaria del sito in oggetto e che non lo ha mai utilizzato per conferire i rifiuti urbani. Il Comune prosegue il sindaco si era, comunque impegnato a trasmettere agli altri due Comuni e al Consiglio di Bacino una nota a supporto della dichiarazione», ma ad oggi nulla è ancora pervenuta agli altri enti coinvolti.
L'ACCUSA
«É troppo facile - commenta Romanello - farsi da parte in questa partita così delicata per la nostra comunità. Questo è il momento di procedere celermente, non quello di nuove e inaspettate prese di posizione. Ci aspettiamo che Quarto d'Altino dimostri quanto ha affermato; noi siamo pronti a verificare le effettive responsabilità».
Mauro De Lazzari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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