Allevi cerca l'Equilibrium in concerto al Goldoni

Martedì 13 Marzo 2018
L'APPUNTAMENTO
«Nella musica, come nella vita, ho sempre cercato un equilibrio. Ma il meglio di me l'ho dato quando l'ho perso». Giovanni Allevi si racconta. Il talento, il carisma, le passioni e le inquietudini di uno tra gli artisti italiani più amati nel mondo. La storia del compositore marchigiano, direttore d'orchestra e pianista, e quella del suo ultimo lavoro discografico, Equilibrium. Ma anche le emozioni che regalerà Equilibrium Tour, la tournée che prende il nome proprio dal doppio album sinfonico, attesa giovedì 15 marzo al Teatro Goldoni di Venezia. «La musica è uno specchio dove posso riconoscermi - sottolinea Allevi - e scoprire parti nascoste di me. La mia storia nasce da un divieto: quando ero bambino, i miei genitori hanno fatto di tutto per tenermi lontano dalla musica, fino a chiudermi a chiave il pianoforte, ma non ce l'hanno fatta. Ho trascorso venti anni a studiare in conservatorio, ad assorbire famelico l'esempio dei grandi del passato, per immaginare una strada futura». E poi ora arriva Equilibrium. «Perché sono fondamentalmente uno squilibrato - dice - Nella musica, così come nella vita, ho sempre cercato un equilibrio. Ma il meglio di me l'ho dato quando l'ho perso. È un concetto centrale nella vita di tutti noi e credo di non averlo ancora trovato. La meta dovrebbe essere la felicità, recuperare lo stupore incantato nei confronti delle cose».
IN EQUILIBRIO
In Equilibrium si incontrano le sue due anime: classica e rock. «Si tratta di due forze antitetiche: l'ossequio per le regole cristallizzate nel passato e l'impeto sovversivo a sbarazzarsene». Dove e quando è stato composto il disco? «La composizione di Equilibrium è avvenuta in due momenti differenti. Il primo, durante un periodo di allontanamento dal mondo, su un'isola dell'Atlantico. Il secondo, dopo l'operazione agli occhi avvenuta in Giappone. Ho fatto esperienza del silenzio e del buio, condizioni dello spirito dove la musica può volare libera e selvaggia». Un album che vanta prestigiose collaborazioni: l'Orchestra Sinfonica Italiana e il pianista classico americano Jeffrey Biegel. «Coerente con il mio impegno estetico, ho composto una delle mie opere più coraggiose: il Concerto per Pianoforte e Orchestra n.1. È stato eseguito negli Stati Uniti dal pianista Jeffrey Biegel. Oltre al Concerto per Pianoforte, nell'album sono presenti anche altri brani per pianoforte e orchestra d'archi suonati da me». Il 15 marzo si esibirà al Teatro Goldoni di Venezia. «Porterò sul palco 13 Archi dell'Orchestra sinfonica Italiana. Il culmine del concerto sarà quando tutti, musicisti e pubblico, perderemo l'equilibrio!».
Valentina Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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