Alle superiori dopo la pandemia si torna a bocciare

Sabato 19 Giugno 2021
Alle superiori dopo la pandemia si torna a bocciare
SCUOLA
MESTRE Le conseguenze della Dad sulle promozioni? Se dalle scuole superiori di altre città come Padova e Treviso giungono storie di bocciature in massa tra il primo e il quarto anno a causa della didattica a distanza, negli istituti di Mestre si conferma un leggero aumento dei non ammessi all'anno scolastico successivo. Ma per i dirigenti scolastici i nodi vengono al pettine, perché le fragilità di studenti che sono stati fermati d'ufficio l'anno scorso per il blocco delle bocciature causa Covid, si sono acutizzate. Mirella Topazio, dirigente scolastica del liceo Stefanini, considera il dato complessivo in due anni.
IL CONFRONTO
L'anno scorso tutti gli studenti sono stati promossi dice Topazio nonostante alcune fragilità importanti, perché il Ministero dell'istruzione aveva arginato la dispersione scolastica dei ragazzi, decidendo per il tutti promossi. Ma possibili bocciature in tutte le classi e non ammissioni all'esame quest'anno sono tornate, e per la dirigente dello Stefanini dipendono da fragilità emerse l'anno scorso, che si sono manifestate. Il divieto di bocciatura nel 2020 spiega Mirella Topazio - avrebbe riequilibrato la situazione, ma le fragilità esistenti sono andate ad aggravarsi, e sono da recuperare, a causa di un gap amplificato. I numeri del liceo Stefanini quest'anno dicono che i non ammessi a giugno sono superiori a due anni fa, ma ci siamo portati dietro un anno in mezzo, ed è quello degli alunni che si sono fermati senza colmare le lacune. Anche Marco Zorzi, vicepreside dell'istituto Pacinotti, testimonia che la percentuale dei non promossi è cambiata sensibilmente. Quest'anno afferma Zorzi - si è verificato uno scrutinio vero, unico, risultato di due anni insieme. L'anno scorso hanno influito i promossi d'ufficio per direttiva ministeriale, e se erano fragili in partenza, sono stati mandati avanti con troppe carenze, che quest'anno non sono riusciti a recuperare. Zorzi racconta che quando i docenti si consultano in fase di scrutinio, valutano se lo studente ce la può fare un altro anno. Se si accumulano, per esempio, i problemi in matematica, diventano argomenti in sequenza, in un eterno rincorrersi. E alla resa dei conti quest'anno, secondo il dirigente, qualche studente ha pensato che visto che c'era ancora la Dad, non sarebbe stato bocciato. Michela Michieletto, dirigente del liceo Bruno Franchetti, conferma che il numero dei bocciati si è mantenuto sulle percentuali degli anni precedenti, ma a fronte di un aumento delle sospensioni del giudizio, i rimandati. Il vuoto dell'anno scorso afferma la dirigente si è accumulato a causa del Covid, e così diversi alunni sono stati sospesi nelle materie di indirizzo del classico e dello scientifico, e abbiamo provveduto a organizzare dei corsi di recupero.
I CASI
Un certo numero di sospensioni del giudizio anche allo Zuccante. Non ammissioni alla classe successiva - spiega il dirigente Marco Macciantelli - solo in presenza di incontrovertibili evidenze con diffuse e/o gravi insufficienze. Lo scorso anno si sono verificate delle ammissioni all'anno successivo pur in presenza di insufficienze. Ma le battute d'arresto hanno riguardato casi oggettivi, percentualmente contenuti, secondo un trend fisiologico. All'IIS Andrea Gritti, invece, emerge una diversità sostanziale del rapporto con la Dad degli studenti di quinta, rispetto a quelli dalla prima alla quarta. Chi doveva sostenere l'esame di maturità - spiega una docente dell'istituto - era sempre presente, collegato al pc, mentre gli altri spesso non seguivano i corsi, non erano connessi, non avevano microfoni e telecamere accesi, e spesso con entrambi i genitori in smartworking. La bocciatura non è una punizione, ma un accumulo di lacune. Il bocciato ammesso sarebbe in sofferenza, inadeguato in classe, ed è una questione di serietà professionale.
Filomena Spolaor
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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