All'ex ospedale il doppio dei negozi consentiti

Venerdì 20 Luglio 2018
IL CASO
MESTRE La convenzione urbanistica per l'area dell'ex ospedale Umberto I, il buco nero più famoso di Mestre perché nel cuore storico cittadino, prevede che i privati possano costruire 16 mila metri quadri di spazi commerciali. Più del doppio consentito dall'emendamento regionale alla legge di bilancio dell'anno scorso. Dopo che l'anno scorso la società proprietaria Dng, che nel 2008 aveva acquistato per 53 milioni di euro i 5 ettari dall'allora Ulss 12 (oggi Ulss 3), aveva portato i libri in Tribunale, recentemente si sono fatte avanti due cordate, una milanese e una veneta che ha proposto un concordato preventivo e ha anche versato una cauzione del 10% rispetto ai 13 milioni di euro che è disposta a pagare per acquisire l'area, a fronte dei 60 milioni di euro di buco lasciati ai sei istituti di credito coinvolti. La cordata veneta, o quella milanese, o comunque chi deciderà di partecipare al concordato (se sarà approvato nelle prossime settimane dal Tribunale) offrendo più di 13 milioni di euro, dovranno poi aprire un dialogo con l'Amministrazione Brugnaro anche perché il Comune è fuori con 3 milioni di euro di Imu non pagata, e i 16 mila metri quadrati di commerciale previsti dall'ultima convenzione non sono più consentiti dalla Regione. (e.t.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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