Al via la catalogazione dei volumi di Cibotto

Lunedì 10 Agosto 2020
L'ANNIVERSARIO
Il 12 agosto di tre anni fa se ne andava Gian Antonio Cibotto. Stremato nel corpo da una lunga malattia alla quale aveva resistito «strenuamente», avverbio a lui caro, fino all'età di 92 anni. Se ne andava il corpo, ma non il suo spirito e la sua importante eredità culturale. Incarnati nei romanzi (da Cronache dell'alluvione a Stramalora), nelle raccolte di articoli dove racconta mirabilmente piccoli e grandi aspetti della sua amata terra (la serie Diario veneto e tante altre), nei giovani lanciati come anfitrione, diventati oggi noti personaggi della cultura. Uno per tutti Giancarlo Marinelli, regista, scrittore, affabulatore, ma prima di tutto figlioccio di Toni (fioeo de anima avrebbero detto una volta i vecchi), il quale al Premio letterario Giovanni Comisso da lui diretto l'ha ricordato in questo modo struggente: «E anche nei giorni lunghi della tua malattia, restavano di te gli occhi spiritati, incandescenti, d'una furbizia a cui nulla sfuggiva. E non potevi più parlare né leggere, ma quando ti davano in mano un libro, lo stringevi a te come se fosse l'ultima spiaggia, il vestito di un amore perduto».
IL PROGETTO
Il libro, oggetto prediletto di Cibotto. Tutti quelli da lui accumulati ovunque nel corso della sua lunga esistenza li ha affidati nel 2007 all'Accademia dei Concordi, il più antico istituto culturale di Rovigo, che dal 2008 al 2016 ha eseguito il recupero di tutto questo disordinato materiale distribuito fra un magazzino di Adria, l'abitazione di Roma e la casa di residenza nel capoluogo rodigino dello scrittore. Nel 2017 grazie a un progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ne ha iniziato il riordino, completato nel 2019 con la costituzione del fondo Gian Antonio Cibotto. Qualche settimana prima del terzo anniversario della morte è partita la catalogazione delle opere. Si tratta dell'ultimo step prima della messa a disposizione della biblioteca al pubblico. Un traguardo da raggiungere nel giro di un paio d'anni. Per la felicità di Anna Maria Battizocco, l'amata nipote custode della memoria dello zio Toni.
«Abbiamo ricevuto un ulteriore finanziamento dalla Fondazione Cariparo e siamo partiti con l'opera di catalogazione - spiega il presidente dell'Accademia Giovanni Boniolo - I volumi da inventariare sono circa 37.500, compreso il materiale vario. Il lavoro è svolto da due catalogatori a progetto e dal personale della nostra biblioteca. Siamo partiti dai nuclei di arte e di musica. Siamo arrivati a quota 1.840 e in questa fase prevediamo di catalogare completamente circa 18.000 libri nell'arco di un anno».
La caratteristica principale del fondo librario Cibotto è l'eterogeneità. È costituito da diciassette macro aree, più quattro categorie che potranno subire ulteriori riorganizzazioni. Fra le macro aree ci sono le pubblicazioni scritte da lui, quelle di cui è stato il curatore o l'autore delle prefazioni. Poi c'è il materiale ricevuto in ragione del lavoro di critico, recensore, giudice ai premi letterari. Un'area riguarda il materiale speciale escluso dai circuiti commerciali: ad esempio pubblicazioni come Pagine all'ombra di Concetto Marchesi (edito da Zanocco) o Cattività veneziana di Filippo De Pisis (edito da All'insegna del Pesco d'oro).
Inoltre abbondano i libri di antropologia, cultura popolare e tradizioni venete, cinema, storia, teatro, letteratura e altre discipline. Fra le chicche ci sono le note di lettura, le dediche o i biglietti da visita di Arpino, Bacchelli, Berto, Parise, Tomizza, Pivano, Rigorni Stern, Spadolini, Meneghello, Soldati e altre personalità della cultura con le quali Cibotto intratteneva rapporti. Personalità alle quali non mancava mai di segnalare le sue giovani scoperte, da Vittorio Sgarbi, a Marinelli, a Romolo Bugaro, per consentire a queste ultime di spiccare il volo.
Ivan Malfatto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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