Al Tar si decide sul referendum. «Se sì, la data a giorni»

Mercoledì 21 Febbraio 2018
Al Tar si decide sul referendum. «Se sì, la data a giorni»
L'ATTESA
VENEZIA Dipende da cosa succederà oggi al Tar, se i giudici del Tribunale amministrativo daranno ragione al Comune e alla Città metropolitana di Venezia o se, invece, diranno che il referendum per la separazione della città d'acqua dalla città di terra si può fare. E se il verdetto sarà favorevole ai separatisti, bisognerà aspettare solo due settimane per conoscere la data del referendum: il governatore Luca Zaia sarebbe infatti pronto a indire la consultazione - la quinta dopo il fallimento delle precedenti quattro- subito dopo le Politiche.
L'ANNUNCIO
A dare l'annuncio è Alberto Semenzato, consigliere regionale della Lega, ex segretario provinciale del Carroccio. «Il governatore Luca Zaia - riferisce Semenzato - ci ha detto che se dal Tar arriverà il via libero al referendum, sarà sua cura indire la data della consultazione nella prima riunione di giunta dopo le elezioni del 4 marzo. Quindi presumibilmente martedì 6 marzo avremo la data del nuovo referendum per la separazione di Venezia e Mestre». Era stato proprio Semenzato, rispondendo in consiglio regionale a una mozione della pentastellata Erika Baldin, a dire che la data del voto poteva essere decisa solo dopo il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal Comune e dalla Città metropolitana di Venezia contro il giudizio di meritevolezza votato dall'assemblea legislativa veneta. «I patti saranno rispettati», aveva detto Semenzato rassicurando i 9mila cittadini che avevano firmato la proposta di legge di iniziativa popolare per tornare a provare a dividere il Comune, aggiungendo però che prima bisognava aspettare il verdetto dei giudici amministrativi. Fissare la data del voto prima del pronunciamento del Tar - aveva detto - sarebbe stato rischioso: i consiglieri regionali potrebbero essere chiamati a rispondere di danno erariale. E a chi insisteva, aveva rilanciato proponendo di firmare una fidejussione così da rispondere in caso di danno erariale. Favorevole alla linea dell'attesa il Pd («È quello che abbiamo sempre sostenuto dopo i dubbi dell'ufficio legislativo», avevano detto Bruno Pigozzo e Francesca Zottis), alla fine la pentastellata Baldin aveva ritirato la mozione: «Aspettiamo fino al 21 febbraio, dopodiché non ci saranno scuse».
L'UDIENZA
Oggi, dunque, si terrà davanti al Tar del Veneto l'udienza di discussione dei ricorsi del sindaco Luigi Brugnaro che ha contestato le due delibere regionali, quella sulla meritevolezza del progetto di legge e quella sull'identificazione del bacino elettorale interessato al referendum. «Insisteremo affinché il Tar si pronunci subito per l'inammissibilità dei ricorsi che riguardano atti politici - le delibere consiliari- di per sé insindacabili», ha detto Marco Sitran, portavoce del comitato promotore Mestre-Venezia due grandi città e primo firmatario del progetto di legge per la suddivisione del Comune di Venezia.
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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