AEROPORTO
MESTRE Il licenziamento nel 2018 era stato illegittimo, così il

Sabato 8 Febbraio 2020
AEROPORTO MESTRE Il licenziamento nel 2018 era stato illegittimo, così il
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MESTRE Il licenziamento nel 2018 era stato illegittimo, così il Tribunale del lavoro ha condannato l'aeroporto a rifondere al colonnello Pasqualino Ricco quanto è previsto dal Contatto nazionale dei dirigenti. Senza sconti anche se, rispetto a quanto aveva preso Luca Pisano una decina di anni fa sempre per licenziamento illegittimo in quel caso da direttore del Personale di Save, la società di gestione dello scalo di Tessera e di Treviso oltre che capofila del sistema aeroportuale del Nordest con Verona dovrà sborsare una cifra inferiore: Pisano era stato licenziato nel 2005 dal presidente Enrico Marchi con un provvedimento disciplinare (fu il diciassettesimo alto dirigente lasciato a casa nell'ambito del ridisegno dei vertici di Tessera), e in quel frangente il Tribunale del lavoro condannò Save a pagare quasi un milione di euro.
DUE DATORI DI LAVORO
Nel caso dell'ex colonnello dei Carabinieri, il giudice ha condannato in solido Save e Triveneto Sicurezza, la società che ha in gestione la sicurezza degli scali di Tessera e Treviso e di cui l'ex militare era amministratore delegato, a risarcire Pasqualino Ricco con circa 300 mila euro, riconoscendo la co-datorialità, ossia che entrambe le società erano sue datrici di lavoro dato che Triveneto è posseduta al 93 percento da Save. Un precedente, quest'ultimo, che tra l'altro potrà essere fatto valere anche dagli altri dipendenti della società, che svolge i servizi di controllo in ambito aeroportuale, nel momento in cui dovessero insorgere contenziosi legati al contratto di lavoro, all'occupazione e quant'altro.
Ricco, che era giunto nel 2004 al Marco Polo proveniente dalla Ferrari di Maranello dov'era Responsabile della Sicurezza e Tutela del Patrimonio, era stato licenziato con la motivazione che il suo ruolo era stato soppresso. Per il Giudice del Tribunale civile evidentemente era una motivazione ingiustificata anche perché al suo posto, ad occuparsi delle stesse cose come i piani di sicurezza ed emergenza, nonché antincendio e attività correlate tipo parcheggio degli aeromobili, deicing e via di seguito, è stato assunto l'ex primo dirigente della Polizia di Stato Riccardo Tumminia, ex capo della Squadra Mobile di Brescia e di Treviso e, dal 2014, al comando della Polizia di Frontiera di Venezia. Incarico che, tra l'altro, aveva fatto sorgere perplessità su un'eventuale incompatibilità sancita dalla legge 190 del 2012, il decreto anticorruzione, in base al quale i dipendenti che negli ultimi 3 anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle Pubbliche amministrazioni non possono svolgere, nei 3 anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell'attività della Pubblica amministrazione. Tradotto in parole povere, il controllore non può diventare il controllato prima che siano trascorsi tre anni fra i due ruoli, e siccome la Polizia di frontiera ha poteri diretti su porto e aeroporto, la questione incompatibilità era stata ipotizzata ma l'Enac, l'Ente nazionale aviazione civile che doveva rilasciare la certificazione al nuovo responsabile della sicurezza dello scalo, non ha ad oggi sollevato questioni di sorta.
Nato a Noto, meraviglioso paese in provincia di Siracusa, Pasqualino Ricco si era laureato in Scienze Politiche a Messina e in Scienze della Sicurezza, con laurea magistrale in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, all'Università di Roma Tor Vergata; prima di chiedere il congedo nel 2003 aveva ricoperto diversi incarichi operativi in giro per l'Italia e di Stato Maggiore, e attualmente, dopo aver scritto anche un libro Tra fuoco e mare, è consulente per la sicurezza per conto di una società che opera con diverse aziende ed enti.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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