Addio a Enwezor Fu direttore alla Biennale

Sabato 16 Marzo 2019
I linguaggi e le ragioni dell'arte in incontro-raffronto con le dinamiche sociali e politiche del mondo è forse il filo rosso della lunga e complessa attività di Okwui Enwezor, (nella foto) il critico d'arte e curatore nigeriano, morto a 55 anni dopo una malattia. Enwezor, che ha diretto anche Documenta 11 nel 2002, è stato il primo curatore di origini africane della Biennale di Venezia, nel 2015, firmando la 56/ma edizione dell'Esposizione d'Arte intitolata «All the World's futures». «Nella storia della nostra mostra - ha detto il presidente della Biennale, Paolo Baratta - sarà sempre ricordato. La sua grande apertura verso gli artisti del mondo, il suo grande senso di responsabilità da curatore e il suo coraggio nel proporre e difendere le ragioni dell'Arte sono stati sempre elementi ispiratori del suo lavoro, svolto in ogni occasione con grande onestà intellettuale e una raffinata capacità di analisi e di scelta». Una Biennale caratterizzata tra l'altro dalla lettura integrale de «Il Capitale» di Carlo Marx in una delle sale del Padiglione Centrale. L'esposizione, attraverso dipinti, sculture, disegni, opere grafiche, performance, film o installazioni, realizzati da oltre 130 artisti, in buona parte alla loro prima Biennale. Una mostra centrata sul rapporto - come aveva ricordato lo stesso Baratta - «tra l'arte e lo sviluppo della realtà umana, sociale, politica, nell'incalzare delle forze e dei fenomeni esterni».
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