Addio a Berton l'ultimo soldato che difese Venezia

Martedì 18 Giugno 2019
CAVALLINO-TREPORTI
Si è spento serenamente, a 94 anni, Umberto Berton di Cavallino-Treporti, ultimo veterano locale della Seconda Guerra Mondiale, combattuta prima in Istria, quindi nelle batterie costiere in difesa di Venezia, tra il 1943 e il 1945. Il decesso, causato da ictus è avvenuto domenica all'ospedale di San Donà di Piave, con accanto la figlia Rosalinda. Per Umberto Berton, nato nel 1925 a Ca' Ballarin, frazione di Cavallino, la vita militare sembra la trama di un romanzo ricco di passaggi drammatici, cui si aggiunse un fatto tragico che gli cambiò la vita. È quanto si deduce dai racconti riportati nei due libri di storia Amalfi racconta e Gli artigli del Leon, opere di successo internazionale, scritte da Furio Lazzarini, ricercatore storico e analitico puntuale, rivolto alla Prima e Seconda guerra mondiale.
Umberto Berton fu militare di leva a vent'anni. Prestò servizio a Pola, come artigliere nell'Esercito, fino all'armistizio dell'8 settembre 1943. Al badogliano rompete le righe delle truppe, anche il soldato Berton si è trovato solo e smarrito come tutti. E per eludere i rastrellamenti dei tedeschi e non cascare nella rete dei lager, di giorno si nascondeva in anfratti a ridosso delle foibe. Di notte seguiva le rotaie dirette a Trieste. Dopo l'odissea durata oltre un mese tra nascondigli e fughe notturne, raggiunse Venezia, dove fu arruolato nella Marina militare e destinato alle batterie antinave e antiaeree a difesa della città.
All'inizio prestò servizio sia nella batteria Amalfi che alla Vettor Pisani, lungo il litorale di Cavallino. E fu all'Amalfi che, nel 1944, Umberto Berton fu l'involontario protagonista di un incidente che costò la vita ad un commilitone, quando partì accidentalmente un colpo dal suo moschetto, colpendo all'addome un compaesano ed amico, non lasciandogli scampo. Dal 1945, anno del congedo, Umberto mai aveva fatto ritorno a quelle due batterie fino agli inizi di quest'anno. Quando, sollecitato da Furio Lazzarini, cui era legato da profonda stima e affetto paterno, vi ritornò volentieri a raccontare la guerra, l'amicizia e le beffe riservate ai tedeschi in divisa. Alle domande dello storico Lazzarini e delle guide del Parco Turistico di Cavallino-Treporti, Umberto Berton ha dato la stura ai ricordi con lucidità e puntualità anche nei particolari da stupire. Così da trasformare l'attesa visita in un momento gioioso, indelebile, storico. Per giunta ripreso e registrato. È stata per Umberto la liberazione di una colpa inesistita. I funerali si celebreranno giovedì 20, alle 9.30 nella chiesa di Ca' Ballarin.
Egidio Bergamo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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