Actv, venerdì sciopero di tre ore per vaporetti e bus

Lunedì 19 Aprile 2021
TRASPORTI
VENEZIA Non c'è pace per la situazione che vede i lavoratori dell'Actv contrapposti alla gestione voluta dall'amministrazione comunale dell'azienda di trasporti locale. Ancora una volta i sindacati scelgono l'astensione dal lavoro per manifestare tutto il loro dissenso, a partire dalla disdetta unilaterale della contrattazione di secondo livello. E così il 23 aprile prossimo, tra le 12 e le 15 (ma in realtà l'orario si riferisce a partenza e arrivo dai depositi, quindi il lasso temporale sarà più lungo), non ci saranno vaporetti e bus.
A rendere più difficoltosa la situazione è il fatto che, trattandosi di sciopero inferiore alle quattro ore, non sono previsti servizi minimi garantiti. Nessuno sarà quindi al riparo, nemmeno le scuole, dato che l'applicazione dello sciopero riguarderà anche le corse aggiuntive di supporto al servizio di linea, che potranno quindi saltare. Nelle recenti occasioni, l'astensione dal lavoro aveva raggiunto picchi massimi consistenti, ma a livello statistico, l'azienda registra che l'ultimo sciopero di tre ore effettuato, il 14 giugno 2016, aveva visto interessati il 27,3% dei lavoratori su gomma e il 22% del personale impegnato in navigazione. «La vertenza purtroppo prosegue, non si vogliono trovare gli accordi e bisogna essere in due per cercare lo spiraglio, è evidente che, siccome più ne diamo e più loro ne chiudono, manca la volontà a trattare», spiega Valter Novembrini, della Filt-Cgil. Il sindacalista, racchiudendo il pensiero delle varie sigle, riassume: «Non c'è niente da fare, addirittura sono arrivati a dire che la Commissione di garanzia ha dato loro ragione, quando è l'opposto, non accettano neanche i giudizi degli organi esterni. A Venezia manca la possibilità di trattare, se pensano di mettere in discussione solo quello che vogliono loro, allora non c'è margine».
Novembrini esprime preoccupazione seria per il futuro, annunciando che lo sciopero bianco, cioè la minuziosa attenzione alle regole, resterà in atto: «Dal 26 saremo in zona gialla, nessuno ha pensato a come affrontare quel momento. Avremo serie difficoltà, visto che per due mesi non si è fatto nulla. Aprirà la Biennale, aprirà il Salone nautico, torneranno le navi, come vogliamo affrontare la stagione? Non si sa. Neanche loro lo sanno, in due mesi non ci hanno pensato e sarà un dramma per la città». Da ultimo, una considerazione il sindacalista la offre sulle prospettive: «Negli unici tre fine settimana aperti abbiamo avuto sovraffollamenti ovunque, ma qui si pensa solo a tagliare l'economico, i riposi, le soste, il che la dice lunga su questa classe dirigente e sulle sue incapacità complessive».
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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