A TAVOLA
VENEZIA Probabilmente imbaciabile. Eppure John Malkovich non deve essersi

Venerdì 11 Gennaio 2019
A TAVOLA VENEZIA Probabilmente imbaciabile. Eppure John Malkovich non deve essersi
A TAVOLA
VENEZIA Probabilmente imbaciabile. Eppure John Malkovich non deve essersi posto il problema quando mercoledì sera, poche ore prima di vestire il bianco abito papale per calcare l'indomani mattina il set di Paolo Sorrentino in campo santi Giovanni e Paolo, s'è scofanato un piatto di spinaci all'aglio. Per essere precisi, molto aglio. Né le sue tre commensali, in uno dei tavoli dell'ambìta sala del caminetto ai Do Forni, devono aver provato a fargli cambiare idea. In fin dei conti l'attore sessantaquattrenne che il premio Oscar Sorrentino ha voluto nella nuova serie The New Pope è attento all'alimentazione: cibi sani, niente carboidrati a cena, alcol abolito, solo acqua nel bicchiere. Così, nel locale di Eligio e Diego Paties, Malkovich - seduto di spalle, quasi a non voler farsi riconoscere - ha chiesto una zuppetta di pesce e una coda di rospo capperi e limone. Più gli agliatissimi spinaci.
CANDELINE
Menu degustazione, invece, per il tavolo accanto, nove ospiti pronti a brindare ai 59 anni dell'imprenditore vicentino Massimo Losio, noto ai rotocalchi per essere il fidanzato di Melba Ruffo un tempo di Calabria. Radiosa come ai tempi del Tappeto Volante di Luciano Rispoli, l'attrice, modella e conduttrice dominicana si era portata da casa le candeline azzurre, un 5 e un 9, più una serie di lettere da far leggere agli ospiti. Radiosa anche perché la coppia ha preso casa in laguna: «Sapete cosa ci hanno detto i nostri amici quando hanno saputo che saremmo venuti a vivere qui? Che siamo pazzi. Ebbene sì, pazzi di Venezia, della sua bellezza, della sua arte, del suo essere vivibile». Contenta anche perché ci sarà la tassa di sbarco. «Una cosa giustissima. Al cinema paghi 8 euro, al museo d'Orsay 15, qui bisognerebbe far pagare 10 euro». E giusto per capire quant'è innamorata della città, Melba Ruffo ha raccontato qual è stato il suo regalo al fidanzato Massimo: «Gli ho fatto stampare su una maglietta un pensiero di Voltaire: Andrò ad attenderti a Venezia: è quello un paese giusto e libero dove non c'è niente da temere, né dagli Slavi, né dagli Arabi e nemmeno dagli inquisitori. A Venezia la giustizia è patrimonio di tutti, come l'acqua dei suoi pozzi. Non è favoloso?».
Malkovich, nel frattempo, si era già infilato il giubbotto. Senza sapere che, qualche tavolo più in là, c'era pure il regista russo ottantunenne Andrey Koncalovsky. Il cinema a tavola. (al.va.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci