A Cannes oggi la Palma, Bellocchio ora ci spera

Sabato 25 Maggio 2019
CINEMA
Mentre il franco-tunisino Abdellatif Kechiche entra in una discoteca, dopo un pomeriggio in spiaggia, e non se ne esce più per oltre tre ore, lusingando lo spettatore con una sensualità del corpo femminile inesausta, e in particolare con l'ossessione risaputa del lato posteriore, portando il suo secondo capitolo di Mektoub, my love (il primo era a Venezia, due estati fa), chiamato Intermezzo a una pura astrazione del racconto, in una dimensione che si parentela col porno, Cannes si prepara oggi a chiudere i conti con questa 72. edizione, molto buona nella scelta dei film del Concorso, assai meno per tutto il resto.
In una giornata che ha visto in gara anche Justine Triet, senza lasciare traccia, e il palestinese Elia Suleiman, che invece fa centro con una commedia surreale sull'Occidente, Kechiche ha dato comunque la sensazione di un film finito in fretta per essere presente, forse nemmeno in una versione definitiva, che ovviamente incanta i teorici, ma lascia perplessi gli altri (soprattutto il pubblico).
IL GRAN FINALE
Stasera si saprà a chi andrà la Palma d'oro e tutti gli altri premi: non facile fare pronostici, ci sono tanti buoni film che si allineano più o meno sullo stesso piano. Forse il film Parasite del coreano Bong Joon-ho sembra avere più chances di altri, ma già l'anno scorso vinse un asiatico (il giapponese Kore-eda), con un film che ha qualche aggancio. Ma le giurie non vivono di ricordi. Speranze lecite anche per Il traditore di Marco Bellocchio, unico italiano in gara e accolto benissimo, anche se la storia di Tommaso Buscetta, pentito di mafia, potrebbe non essere colta da diversi giurati. Poi c'è una bella serie di candidati: il film della Sciamma, quello di Almodóvar, tra gli ultimi arrivati come detto anche Suleiman, forse Ladj Ly, mentre la regia potrebbe finire al cinese Diao o l'austriaca Hausner. Attori probabile Banderas, difficile Favino-Buscetta; attrici la coppia lesbica della Sciamma. Intanto ieri sera si è chiusa la sezione Un certain regard, l'altro Concorso ufficiale del festival. Niente da fare per l'animazione di Lorenzo Mattotti, ma già essere stato qui con La famosa invasione degli orsi in Sicilia, tratto da Buzzati è un successo. Il premio maggiore è andato al film brasiliano The invisible life of Euridice Gusmao, diretto da Karim Ainouz, che ha al passaggio in sala aveva ottenuto un grandissimo apprezzamento.
Adriano De Grandis
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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