Tenta il suicidio a Londra, l'amica in videochat lo salva con la polizia da Perugia

Martedì 16 Febbraio 2021
Tenta il suicidio a Londra, l'amica in videochat lo salva con la polizia da Perugia
segue dalla prima
I due poliziotti e il sottufficiale di turno capiscono che non c'è un attimo da perdere e così, mentre un agente è al telefono con la donna e si fa raccontare quanto accaduto, gli altri si mettono subito in contatto con l'Interpol.
«Eravamo in videochat - racconta la donna sotto choc - e a un certo punto mi ha detto di aver assunto una dose considerevole di psicofarmaci e alcol perché ha deciso di togliersi la vita». Neanche il tempo di capire se fa sul serio o no che, continua ancora la donna, vede l'amico accasciarsi a terra e sparire dalla conversazione. Si tratta di un perugino di 45 anni, da qualche tempo in Inghilterra per trovare lavoro. Nella voce della donna impressa nella telefonata registrata in questura c'è tutta l'angoscia e lo choc di aver visto l'amico perdere coscienza e di sapere che l'intento di togliersi la vita è reale.
I SOCCORSI
Gli altri due poliziotti intanto sono al lavoro: il primo tenta una geo-localizzazione della residenza dell'uomo a Londra, mente il secondo si mette direttamente in contatto con la Sala Operativa Internazionale dell'Interpol di Roma.
In pochi minuti l'Interpol fa recapitare al National Central Beureau Interpol di Londra un flash, grazie al quale la polizia della City può inviare con la massima urgenza una pattuglia a verificare il possibile reale tentato suicidio.
Raggiunto l'immobile, un convitto in cui l'uomo ha una stanza, i Bobby londinesi trovavano l'uomo incosciente e accasciato a terra e, vicino a lui, un biglietto con su scritto le proprie intenzioni di farla finita.
La corsa repentina presso il più vicino ospedale ha consentito ai sanitari di intervenire d'urgenza per gestire una importante «overdose da psicofarmaci e da ingestione di massiccia di alcool».
«Un lavoro di squadra basato sull'interazione di molti fattori, primo fra tutti le capacità di ascolto e di riconoscimento e gestione delle emozioni di chi, appeso ad un filo del telefono e pervaso dalla preoccupazione di perdere un amico, sta cercando di scongiurare il peggio - sottolinea la questura in una nota ufficiale -. Gli agenti sono riusciti a mettere in pratica tutto il proprio background professionale, la propria sensibilità ed il proprio intuito al fine di trovare la strada più veloce per salvare una vita.
Grazie all'impulso della Sala Operativa della Questura di Perugia le Polizie di due Paesi lontani si sono fuse verso un obiettivo comune: salvare una vita.
«Mi sono risvegliato in ospedalesei stata tu?». Questo il messaggio fatto recapitare alla donna dal suo amico ricoverato presso l'ospedale inglese. «Non posso descrivere il sollievo, la gioia, la gratitudine che ho provato in quel momento», fa sapere la donna che ha dato l'allarme, in una lunga lettera di profondo compiacimento indirizzata al questore, Antonio Sbordone, riferendosi all'ottimo lavoro degli agenti.
Michele Milletti
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