Lite al parco per un gioco «Ma quale aggressore, è stata la nonna a picchiarmi»

Sabato 21 Agosto 2021
Lite al parco per un gioco «Ma quale aggressore, è stata la nonna a picchiarmi»
LA STORIA
Lite al parco per un giocattolo rotto, arriva la versione del 54enne di origini romene denunciato per aver picchiato chi difendeva un anziano e per aver prima sputato e poi spintonato una nonna facendola cadere a terra. Una versione completamente diversa, che parla invece di un'aggressione ricevuta e di pesanti frasi razziste. Una versione, ancora, che lo stesso uomo ha raccontato agli agenti della squadra volante che lo hanno trovato a casa dopo la lite e che lui stesso ha chiamato dopo aver capito di avere un dito fratturato a causa della violenta colluttazione in cui si sarebbe solo difeso ma senza far male volontariamente a nessuno.
La storia, raccontata ieri, è iniziata mercoledì sera nell'area verde di via Diaz, a Madonna Alta. E il 54enne ai poliziotti l'ha descritta spiegando come nel parco Vittime delle foibe lui ci vada ogni sera con la sua bambina. Che il giorno precedente era tornata a casa con un fischietto rotto da un'altra bimba. «Questo gioco è un oggetto molto prezioso per lei. Mi ero prefissato che se avessi visto i genitori (dell'altra bambina, ndr) avrei detto di questo fatto. Ho incontrato la nonna e le ho detto che il fischietto si era rotto». Ma le cose non sono andate evidentemente come previsto, visto che il 54enne prosegue la sua denuncia spiegando come «questa donna mi ha aggredito verbalmente e ripetendo più volte di tornare al mio paese. La signora mi ha messo le mani al collo e io la spingevo per liberarmi, mentre la donna mi assaliva venivo aggredito anche da altri tre uomini con calci e pugni». Secondo quanto spiegato ai poliziotti, la nonna sarebbe caduta così e quegli uomini sarebbero poi scappati, mentre successivamente «è arrivata un'altra donna con un cane che mi gridava di tornare al mio paese. In tutta queste storia io non ho mai alzato le mani a nessuno e per questo fatto, visto che ho il gesso alla mano destra, non potrò lavorare rimanendo a casa senza stipendio». Il 54enne, infatti, dopo essere tornato a casa e aver chiamato la polizia, è andato al pronto soccorso dove gli è stata diagnosticata una frattura a un dito, che gli è stato steccato dai medici che lo hanno preso in cura. Per poi tornare nel frattempo si sono fatte le tre di notte in questura a sporgere denuncia contro i suoi assalitori. Che intanto lo avevano già querelato per minacce e lesioni personali. Raccontando una storia completamente diversa e descrivendolo come l'esplosione di una «furia umana» a causa di quel giochino rotto. Capace di aggredire verbalmente e minacciare chiunque abbia provato a ricondurlo alla ragione, dopo aver attaccato la bambina colpevole della rottura del fischietto, urlandolo contro in malo modo davanti a tutti e senza che si riuscisse a calmarlo. Addirittura arrivando a colpire violentemente con pugni al corpo e in faccia il signore intervenuto per proteggere il proprio padre di ben novantaquattro anni.
Di certo i bambini presenti, abituati in queste calde sere d'estate a giocare in gruppetti in quel parco vicino casa, compresa la piccola figlia del cinquantaquattrenne, sono rimasti molto scossi per quanto accaduto, tra nonni a terra, urla e botte, comunque sia andata. Adesso toccherà alla polizia ricostruire, magari con l'aiuto di testimoni non partecipanti alla violenta lite, quale versione si da prendere per buona. Quella di una nonna che arriva al collo di un uomo per difendere la nipotina o quella di uno straniero che per difendere la figlia viene invitato a tornare al suo paese.
E. Prio.
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