VIRUS, LA SITUAZIONE
TRIESTE L'asticella dell'attenzione si era rialzata a metà

Venerdì 10 Luglio 2020
VIRUS, LA SITUAZIONE TRIESTE L'asticella dell'attenzione si era rialzata a metà
VIRUS, LA SITUAZIONE
TRIESTE L'asticella dell'attenzione si era rialzata a metà settimana, quando erano emersi in regione (e anche a Pordenone) nuovi casi di Coronavirus riconducibili all'area dei Balcani. Ma il sistema di tracciamento dei contatti avuti dai pazienti positivi dimostra di funzionare, e ieri il Fvg è tornato a contagio zero. L'unico caso segnalato dalla Regione (riferito all'area triestina) è infatti parte di un conteggio già pubblicato 24 ore fa. Si tratta della seconda donna triestina risultata positiva mercoledì, che non era entrata per una questione di tempi nel report giornaliero. Di fatto, quindi, ieri non ci sono stati nuovi contagi. A zero anche i decessi, come ormai da diverso tempo. Nessun paziente è ricoverato in Terapia intensiva in tutto il Friuli Venezia Giulia.
Il secondo dato più che positivo riguarda i ricoveri normali, cioè quelli che non richiedono il trattamento intensivo della malattia. Oggi sono solo due i pazienti che si trovano in ospedale a causa del Covid-19 (mercoledì erano ancora otto), e l'obiettivo dello svuotamento totale dei reparti dedicati all'emergenza sembra essere sempre più vicino. Un fatto certo è che ad oggi la pressione sul sistema sanitaria è arrivata al minimo storico, e in un'emergenza fondata più che altro sull'intasamento degli ospedali, ciò rappresenta la notizia più importante e allo stesso tempo più bella.
Le persone attualmente positive al Coronavirus in Friuli Venezia Giulia (equivalenti alla somma degli ospedalizzati, dei clinicamente guariti e degli isolamenti domiciliari) sono 108, 5 in meno rispetto a mercoledì. I totalmente guariti ammontano a 2.879, i clinicamente guariti sono 33 e le persone in isolamento domiciliare 73. I deceduti sono 196 a Trieste, 75 a Udine, 68 a Pordenone e 6 a Gorizia.
IL VERTICE
Ieri il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, ha proseguito la strategia dei vertici con i principali decisori degli Enti locali. Stavolta è toccato ai sindaci, soprattutto a quelli dell'area triestina. L'obiettivo è quello di coordinare le azioni di sorveglianza sanitaria nei confronti dei cittadini che arrivano da Paesi a rischio, alcuni dei quali (come la Serbia) non figurano nella lista nera stilata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Sono stati anche rafforzati i controlli al confine con la Slovenia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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