Vaccini, Friuli al palo sulle sanzioni

Mercoledì 6 Febbraio 2019
Vaccini, Friuli al palo sulle sanzioni
SANITÀ
UDINE Autocertificazioni valide ancora per un mese, ma anche il Friuli Venezia Giulia, come del resto tutte le altre regioni, è al palo sulle sanzioni. Le famiglie avranno la possibilità di autocertificare fino al 10 marzo le vaccinazioni obbligatorie dei bambini, dopo di che il percorso è chiaro. I bambini non potranno entrare a scuola se non avranno iniziato il ciclo vaccinale spiega il direttore dell'area prevenzione della Regione, Paolo Pischiutti. Non sarà dunque in dispensabile aver terminato tutto il ciclo, prima dose e richiami, ma quantomeno averlo iniziato. A tirare una linea sono stati, ieri nel corso di un incontro, i responsabili delle vaccinazioni dei dipartimenti di prevenzione che ormai si sono dati appuntamento fisso con riunioni periodiche per venire a capo di quello che per mesi è stato il caos. E non tanto per le vaccinazioni in sé, quanto per circolari ministeriali che hanno messo in difficoltà tutti i sistemi sanitari regionali. Aumenteremo i collegamenti tra scuole e aziende sanitarie per favorire la semplificazione della trasmissione dei dati aggiunge Pischiutti e i prossimi incontri si faranno con la nuova dirigente dell'Ufficio scolastico regionale. La macchina è ben oliata, insomma, e oggi un punto è certo: bimbi in regola entro il 10 marzo e le autocertificazioni andranno in soffitta perché poi sarà necessario esibire i certificato rilasciato dall'azienda sanitaria. E buona parte di loro lo è, per la coorte dei nati nel 2016 le vaccinazioni hanno raggiunto il 93% per l'esavalente, quasi l'immunità di gregge; per la coorte dei nati nel 2015 si è da tempo raggiunta l'immunità con il 95% di bambini vaccinati, un record per il Friuli Venezia Giulia.
Ma rimangono circa 3.000 irriducibili no vax che non hanno sottoposto i figli alle vaccinazioni obbligatorie e per loro la legge parla chiaro: niente scuola. Quanto alle autocertificazioni, invece, i controlli non hanno riservato brutte sorprese e sono risultate tutte regolari, anche perché il rischio per chi sgarra è alto: autocertificare il falso, ai sensi del decreto 445, è penalmente perseguibile. C'è poi ancora qualcuno che fa il furbetto e cerca di prolungare l'appuntamento per i vaccini alla fine dell'anno scolastico.
Sono le cosiddette prenotazioni tattiche, un trucchetto legale adottato da alcuni genitori per poter autocertificare la prenotazione per le vaccinazioni, salvo poi rimandare l'appuntamento più di una volta. Ma sono sempre meno, quasi tutti i bimbi sono in regola. Rimane ora l'incognita di quello che succederà per chi, invece, non lo è. Il nodo sanzioni è ancora lontano dall'essere sciolto a quanto pare e tutte le regioni attendono lumi da Roma. Il coordinamento Stato-Regioni aveva inoltrato una richiesti di chiarimenti al ministero fa sapere Pischiutti per capire come e quando partire con le sanzioni, in modo da uniformare tutto il territorio nazionale, ma non abbiamo ancora rivenuto una risposta. Il Fvg si allinea dunque alle altre regioni, ma da Roma non è ancora chiaro in che modo. Dovrebbero essere le singole aziende sanitarie a contestare formalmente l'inadempimento dell'obbligo. A questo punto i genitori si vedrebbero applicata una sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro a 500 euro, proporzionata alla gravità dell'inadempimento. Solo nell'ipotesi in cui i genitori incorrano successivamente nella violazione di un nuovo obbligo vaccinale, agli stessi sarà comminata una nuova sanzione che riguarderà anche l'omissione dei richiami vaccinali. Nel caso in cui gli stessi genitori dovessero provvedere a far somministrare al figlio il vaccino o la prima dose del ciclo vaccinale nel termine indicato dall'azienda sanitaria nell'atto di contestazione (a condizione che completino il ciclo vaccinale nel rispetto delle tempistiche stabilite) non saranno più tenuti a pagare la sanzione. Queste, almeno, le direttive iniziali, ma permangono punti poco chiari come l'ipotesi di sanzionare le famiglie per ogni vaccino mancante sul totale di quelli obbligatori, piuttosto che applicare un'unica sanzione complessiva. I genitori con i figli non in regola ancora non sanno quando dovranno mettere mano al portafogli e quanto dovranno pagare.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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