Uno strumento di trasparenza sui criteri di selezione

Mercoledì 20 Marzo 2019
L'ANALISI
UDINE Ormai da anni la tendenza di gran parte delle ottantotto fondazioni di origine bancaria operanti sul territorio nazionale (e numericamente concentrate in massima parte nel nord e centro nord) è quella di operare attraverso l'indizione di bandi. Questo per assicurare la maggior trasparenza possibile per ciò che concerne i criteri di selezione, dove i parametri hanno raggiunto ragguardevoli livelli di equità ed oggettività. Per ciò che concerne il mondo del restauro che implica una affettuosa attenta cura del ricchissimo patrimonio artistico e artistico-artigianale del territorio il bando relativo giunge alla seconda edizione dopo il successo del suo debutto avvenuto l'anno scorso in medesimo periodo, dopo quello su welfare e beni artistici e culturali. Quella del restauro è prima di tutto una vera e propria civiltà, un modo di pensare e di aver rispetto e cura di ciò che ci ha preceduto, nel segno dell'amore ragionato per gli elementi costitutivi dell'identità declinata in varie forme e stili. La regione Friuli Venezia Giulia, con particolare riferimento alle ex provincie di Udine e Pordenone, sulla cui vasta area insiste la competenza operativa della Fondazione Friuli è molto più ricca artisticamente di quanto non si possa immaginare. Ad esempio, se è ovvia la densità di opere e siti artistici di regione del centro italia (Umbria, Marche, Toscana) è meno ovvio scoprire quante e quali gioielli nutrano il remoto nord est. Oltre a ciò già nel bando scorso era stata inserita una voce che è un valore ulteriore in un progetto simile: () si è voluto dedicare attenzione anche al restauro di immobili vincolati e al recupero di edifici da adibire a centri di aggregazione sociale e culturale. L'intento è quindi quello di operare in continuità nella tradizionale valorizzazione e recupero di beni storico artistici (da quest'anno anche immobili), ma anche, e in questo consiste la novità più rilevante del bando, di favorire il recupero dei luoghi di aggregazione dei giovani e degli anziani, in risposta a un bisogno che emerge in maniera forte e chiara dalla nostra comunità. Tale fatto costituisce decisamente una marcia in più rispetto ai consueti e pur utili e fattivi bandi simili indetti da altre istituzioni. Il proseguire su questa strada da parte di Fondazione Friuli con la importante partner ship di Banca Intesa contribuirà poi a essere sempre più esperiti e organizzati i più motivati interlocutori richiedenti.
Marco Maria Tosolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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