«Universitari, siete l'unica salvezza» La rinascita passa dagli studenti

Giovedì 15 Novembre 2018
«Universitari, siete l'unica salvezza» La rinascita passa dagli studenti
IL RACCONTO
UDINE «Muovetevi, altrimenti noi rischiamo di chiudere la bottega». Il primo grido di dolore arriva da piazzale Carnia. Lo lanciano i gestori di un piccolo negozio di frutta e verdura. È l'unico nel suo genere che resiste: «Facciamo fatica ad andare avanti - spiegano - perché da noi si trova solamente merce di qualità, ma la gente che adesso vive qui preferisce spendere un euro in meno e andare al centro commerciale. Al Villaggio del sole sono arrivate persone con pochissimo potere d'acquisto, e l'economia si è fermata». Problema centrato, almeno per quanto riguarda il mondo del commercio. Ma non ci si può fermare lì. Il polso lo si ottiene anche parlando con i residenti, con chi per scelta o per necessità si è trovato a passare una buona parte della propria vita nei palazzoni del quartiere. «Oggi - spiegano tre anziani fermi al tavolino dell'unico bar di piazzale Carnia - la sola salvezza è rappresentata dagli studenti universitari». Un fenomeno da approfondire. In linea d'aria, il polo dei Rizzi è distante poche centinaia di metri. Gli affitti degli appartamenti di Villaggio del sole sono bassi, quindi appetibili per gli studenti fuori sede. Sono loro, con gli stranieri, a popolare gli interni sfitti delle case che una volta erano degli udinesi. «Dobbiamo ringraziarli - prosegue Maria Teresa, 72enne che vive in un palazzo di via Val d'Aupa -, perché almeno vediamo un po' di gioventù sulla strada». Ma gli studenti non sono lì per restare: si fermano al massimo a bere un aperitivo al bar, restano nel quartiere per gli anni che servono a completare il ciclo di studi. In poche parole, non fanno tessuto, non fanno comunità. Alcuni di loro hanno anche fondato un circolo, non è distante dallo spaccio Cospalat. Ma faticano a integrarsi a pieno titolo con gli abitanti storici del quartiere e con i residenti stranieri. «Anche le iniziative - spiega ancora un anziano del posto - non sono seguite da molte persone. Si fa fatica ad organizzare un vero evento di quartiere, di paese. Un tempo invece le cose andavano diversamente. Ora il Villaggio del sole è diventato quasi solamente un dormitorio. Non sappiamo quale sia la soluzione, conosciamo solo il silenzio che anche voi potete sentire». È stato rotto ieri mattina dalle bancarelle del mercato, torna sicuramente oggi e domani. E poi anche dopodomani. Ci sarà sino a quando qualcuno si accorgerà che trasformare la periferia in un ghetto non porta mai a buoni risultati.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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