UDINE
Iniziano i primi alleggerimenti di migranti in Friuli Venezia Giulia.

Venerdì 4 Settembre 2020
UDINE
Iniziano i primi alleggerimenti di migranti in Friuli Venezia Giulia. Le prime tenue risposte dello Stato ad una situazione che da inizio luglio si è fatta di giorno in giorno più critica con oltre 1500 arrivi nella sola provincia di Udine, ma parallelamente la rotta balcanica non si arresta.
GLI ULTIMI RINTRACCI
Durante la notte una ventina tra afghani e pakistani sono stati individuati nella zona industriale di Azzida in comune di San Pietro al Natisone. Un furgone con a bordo 18 migranti è stato bloccato invece dalla Polizia di frontiera di Trieste all'altezza delle saline di Muggia, dopo un inseguimento ad altissima velocità cominciato in Slovenia dalla polizia di quel Paese, e proseguito in Italia, secondo gli accordi. L'attenzione degli investigatori è focalizzata sul fatto che i migranti hanno viaggiato lungo la rotta balcanica ma provengono dal Corno d'Africa e l'autista - che è stato arrestato - è un giovane spagnolo.
GLI ALLEGGERIMENTI
Nella tarda serata di mercoledì è partita l'ultima corriera con a bordo i 60 richiedenti asilo rimasti ospiti (sui 140 inizialmente accolti, dei quali diversi scappati) del centro temporaneo di accoglienza per quarantene fiduciarie di Castellerio di Pagnacco che è stato chiuso. Adesso le tende saranno smantellate e il sito sarà restituito alla sua destinazione originaria, con il prossimo arrivo dei seminaristi della Diocesi. Il sito, il 7 agosto, era stato dichiarato zona rossa con ordinanza del sindaco Luca Mazzaro, a seguito dell'accertamento di un caso di positività al Covid-19 di un cittadino straniero. Anche all'ex Caserma Cavarzerani di via Cividale a Udine si sono registrati i primi trasferimenti e ora gli ospiti sono circa 350.
TRICESIMO IN CRISI
Rimane altamente problematica la situazione al santuario di Madonna Missionaria, a Tricesimo, dove sono circa una settantina i migranti che stazionano tra le scalinate e gli autobus fermi all'esterno della foresteria, già satura di stranieri.
«La situazione non è più tollerabile - ha detto ieri il sindaco Giorgio Baiutti, in attesa di incontrare il prefetto Ciuni -. Durante la notte sono arrivati altri 26 stranieri che si aggiungono alla cinquantina già presente. Un numero insostenibile, anche perché la situazione è assolutamente precaria sotto il profilo igienico-sanitario. C'è un solo bagno chimico per tutti e un unico rubinetto con gomma messa a disposizione dal Comune, con il quale gli ospiti possono cercare di lavarsi. La foresteria all'interno del Castello (affittata dalla Curia alla Protezione civile all'inizio dell'emergenza ndr), è al completo e ospita 36 migranti tra afghani, pakistani e cingalesi (alcuni dei quali anche qui fuggiti) - ha proseguito Baiutti -. Il piazzale esterno, invece, è gestito direttamente dalla Prefettura. Non è pensabile che si possa proseguire con questi numeri e che non ci siano controlli o sistemi per impedire l'allontanamento delle persone accolte per il periodo della quarantena».
GLI ALTRI CENTRI
Attualmente accolgono gli stranieri anche l'ex caserma Meloni di Tarvisio, la palazzina messa a disposizione dall'aeronautica militare a Campoformido, mentre per i minori non accompagnati è stata individuata la struttura di via Sottoselva a Palmanova che attualmente ne ospita una quarantina. E a proposito di minori, ieri è stata inviata al ministro degli Interni Lamorgese una lettera firmata dai sindaci dei quattro capoluoghi di provincia del Fvg. Pietro Fontanini di Udine, Roberto Dipiazza di Trieste, Rodolfo Ziberna di Gorizia, Alessandro Ciriani di Pordenone hanno parlato di una situazione di emergenza, visto il dato in costante crescita che mette a rischio la tenuta di tutto il sistema di accoglienza. Il sistema di complesse tutele che la normativa comunitaria e nazionale - hanno scritto i sindaci - dispongono a carico dei Comuni, nei confronti dei minori stranieri non accompagnati, al fine di garantire il superiore interesse di questa categoria, è particolarmente oneroso in termini organizzativi e finanziari. Lo è già in contesti ordinari, vieppiù in concomitanza con le misure di prevenzione e contenimento del contagio da coronavirus da attuare in questa fase dell'emergenza. Tutti i minori devono infatti essere sottoposti al tampone e osservare il periodo di quarantena in strutture dedicate. «Abbiamo già esposto formalmente al Viminale la situazione dei minori non accompagnati in Fvg, sottolineando le criticità per i Comuni, soprattutto quelli più piccoli e meno attrezzati ha risposto la deputata Debora Serracchiani (Pd) -. La visita del ministro può contribuire a risolvere alcuni problemi organizzativi nell'immediato, mentre per altri aspetti connessi a competenze e trasferimenti occorrerà prendere delle iniziative a livello normativo. Importante è la collaborazione di tutti i livelli istituzionali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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