TURISMO
UDINE «Un turismo slow, lento, attento alle ricchezze, alle bellezze e alle peculiarità che costellano il territorio del Friuli Venezia Giulia». È questo il fenomeno cui richiamano i castelli della regione, ha sostenuto ieri l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, intervenendo alla 49ª edizione dell'assemblea annuale del Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici locali, un appuntamento svoltosi ad Albana di Prepotto, dove sorge il castello Colloredo Mels di proprietà di Leonello Lorenzo Gabrici. «I castelli sono una nostra ricchezza ha aggiunto -, una risorsa che altri difficilmente potranno copiare, a differenza di prodotti manifatturieri che possono essere realizzati anche altrove e a costi più bassi». I castelli, quindi, «devono essere un prodotto turistico della regione», ha sottolineato l'assessore, anticipando la volontà di «coinvolgere il Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici nell'approntare il piano turistico del Friuli Venezia Giulia. L'obiettivo ha proseguito è quello di valorizzare anche il turismo di nicchia, in quanto trainante per la promozione turistica». L'invito generale è stato ad «amare questa risorsa, a investirvi per poterla preservare e per poterla far rientrare in un sistema turistico evoluto, che può essere fondamentale per l'economia regionale». Il Consorzio dei manieri storici del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Roberto Raccanello raggruppa i proprietari, i possessori e i detentori dei castelli e delle altre opere fortificate esistenti sul territorio regionale, come torri, palazzi, incastellati, case fortificate, cinte, ruderi. È stato costituito cinquant'anni fa per promuoverne lo studio, e favorire la divulgazione dei più rigorosi metodi e criteri per gli interventi di restauro e riuso del patrimonio architettonico antico. In regione sono oltre 300 le strutture, tra opere fortificate, ruderi, castelli integri, abbazie e fortificazioni di vario genere.
A.L.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE «Un turismo slow, lento, attento alle ricchezze, alle bellezze e alle peculiarità che costellano il territorio del Friuli Venezia Giulia». È questo il fenomeno cui richiamano i castelli della regione, ha sostenuto ieri l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, intervenendo alla 49ª edizione dell'assemblea annuale del Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici locali, un appuntamento svoltosi ad Albana di Prepotto, dove sorge il castello Colloredo Mels di proprietà di Leonello Lorenzo Gabrici. «I castelli sono una nostra ricchezza ha aggiunto -, una risorsa che altri difficilmente potranno copiare, a differenza di prodotti manifatturieri che possono essere realizzati anche altrove e a costi più bassi». I castelli, quindi, «devono essere un prodotto turistico della regione», ha sottolineato l'assessore, anticipando la volontà di «coinvolgere il Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici nell'approntare il piano turistico del Friuli Venezia Giulia. L'obiettivo ha proseguito è quello di valorizzare anche il turismo di nicchia, in quanto trainante per la promozione turistica». L'invito generale è stato ad «amare questa risorsa, a investirvi per poterla preservare e per poterla far rientrare in un sistema turistico evoluto, che può essere fondamentale per l'economia regionale». Il Consorzio dei manieri storici del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Roberto Raccanello raggruppa i proprietari, i possessori e i detentori dei castelli e delle altre opere fortificate esistenti sul territorio regionale, come torri, palazzi, incastellati, case fortificate, cinte, ruderi. È stato costituito cinquant'anni fa per promuoverne lo studio, e favorire la divulgazione dei più rigorosi metodi e criteri per gli interventi di restauro e riuso del patrimonio architettonico antico. In regione sono oltre 300 le strutture, tra opere fortificate, ruderi, castelli integri, abbazie e fortificazioni di vario genere.
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