Truffati giovani in cerca di lavoro

Martedì 19 Novembre 2019
IL CASO
UDINE Decine di persone in cerca di lavoro sarebbero state truffate, dopo essere state attirate da annunci di lavoro su internet per un'attività da consulente turistico che poi sarebbe consistito nella vendita porta a porta di pacchetti Discover fly. Ai ragazzi, infatti, non sarebbe stato comunicato o sarebbe stato accennato in modo poco trasparente - a quanto emerso dalle indagini della Guardia di finanza di Gorizia - che accettando si sarebbero assunti l'obbligo di comprare un pacchetto ad un prezzo fra gli 800 e i 1800 euro, da corrispondere previa stipula di un contratto di finanziamento.
L'INDAGINE
Il presunto raggiro è stato scoperchiato dai finanzieri della compagnia di Monfalcone in seguito alla denuncia presentata ad aprile scorso da una ragazza goriziana. A conclusione delle indagini delegate dalla Procura, nei giorni scorsi le fiamme gialle del comando provinciale di Gorizia hanno effettuato perquisizioni e sequestri nei confronti di quattro persone: una donna (M.B., classe 1980) residente a Cormons, due coniugi (lui R.A. classe 1967, lei D.V. classe 1972) residenti a Marcon (Venezia) e un quarto uomo (D.V. classe 1970) residente a Mestre. Tutti e quattro, a quanto riferito, risultano indagati per truffa in quanto ritenuti responsabili di plurime condotte perpetrate in danno di diversi soggetti, principalmente di giovane età ed in cerca di occupazione, che sarebbero stati agganciati mediante la pubblicazione su vari siti internet di annunci relativi ad un'offerta di lavoro. Fra i truffati anche giovani delle province di Udine e Gorizia, oltre che del Veneto (Treviso, Venezia e Padova) e di altre regioni (Taranto, Ragusa e Foggia), che hanno deciso di sporgere querela. Le indagini sono tuttora in corso.
L'inchiesta avrebbe permesso di appurare come giovani in cerca di occupazione venissero attirati attraverso annunci di lavoro quale consulente turistico pubblicati su internet da una società da responsabilità limitata con capitale minimo e sede a Marcon (Venezia), ma presente su tutto il territorio nazionale con una rete di oltre 80 agenzie di viaggi in franchising, tutte affiliate alla società madre. A quanto emerso, i ragazzi avrebbero risposto all'annuncio fornendo i propri dati e, successivamente, venivano invitati a sostenere un primo colloquio presso una delle agenzie viaggi appartenenti al network o direttamente a Marcon (per i goriziani in un'agenzia viaggi di Cormons) per poi partecipare ad un corso di formazione effettuato mediante una video-chiamata di qualche minuto. Al colloquio veniva spiegato che il lavoro sarebbe consistito, di fatto, nella vendita porta a porta di pacchetti Discovery Fly (a 2.200 euro), con la promessa di una provvigione di 300 euro per ogni pacchetto venduto. Dalle indagini è emerso che ai giovani neo-procacciatori non sarebbe stato comunicato o sarebbe stato solo accennato in modo non trasparente, che si assumevano l'obbligo di acquistare uno di tali pacchetti ad un prezzo scontato (compreso tra 800 e 1.800 euro), da corrispondere previa stipula di un contratto di finanziamento. Tuttavia, i finanzieri, sottoponendo in visione ai ragazzi i contratti di finanziamento, di cui non avevano mai ricevuto copia, hanno potuto constatare che tali contratti riportavano firme apocrife e dati non veritieri. Pertanto, a quanto appurato dagli investigatori, mentre le somme erogate dalle finanziarie confluivano nel conto corrente dei truffatori, sui giovani neo-procacciatori ricadeva l'onere di pagare le rate del prestito stipulato a loro nome ed a loro completa insaputa.
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