Testa a testa Fedriga-Riccardi ma la base forzista prepara l'allerta

Domenica 19 Novembre 2017
LA SCHERMAGLIA
UDINE Comincia la prossima settimana il confronto nel Centrodestra per la scelta dei candidati alle politiche e alle regionali 2018 e in Friuli Venezia Giulia l'attenzione è puntata sui big dei partiti perché è dai loro accordi che discenderà il nome definitivo per la presidenza della Regione. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, e il segretario regionale della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, sono sempre i primi della lista, ma lanciati in una competizione che non accenna ancora a definire chi deve scattare definitivamente.
SCENARI
Per la verità, è già corsa a prospettare scenari i più diversi. C'è chi pensa alla discesa in campo dell'azzurra Manuela Di Centa, la campionessa olimpica rimasta esclusa dal Parlamento nel 2013 causa un seggio andato alla Sardegna, e chi gioca su terreni più probabili, dando in ascesa Fedriga. Anzi, nel gioco delle carte, dato che la Sicilia ha incoronato un presidente indicato da FdI, la tesi è che la Lombardia resti alla Lega con Maroni e sotto la bandiera del Carroccio finirebbe anche il Friuli Venezia Giulia, mentre Forza Italia si accaserebbe in Lazio e in Molise.
LE REAZIONI
«Storie, da qui alla definizione delle candidature chissà quanto ne sentiremo. Io resto ferma alla parola del presidente Berlusconi taglia corto e decisa la coordinatrice regionale di Forza Italia, Sandra Savino -: ha indicato come nostro candidato presidente Riccardi e quella indicazione rimane». Parrebbe nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse che Savino, oltre ad essere coordinatrice regionale degli azzurri, è una deputata in ottimi rapporti con l'ex premier e dunque presumibilmente assai aggiornata.
IL POPOLO AZZURRO
Tuttavia, ciò che sin qui è rimasto più in sordina è l'umore della base di Forza Italia, che è pronta alla mobilitazione per cercare di vincere alle regionali ma, parrebbe, non ad ogni condizione. Come per esempio quella che a condurre la coalizione sia un leghista. Se capitasse un tanto, si sussurra tra i referenti locali, l'impegno sarebbe assai diverso rispetto a quello «per uno di noi». Detta in altri termini, la base azzurra non pare intenzionata a portare troppa acqua al mulino altrui, anche se in palio ci sono diverse poltrone in Giunta e Consiglio. Una situazione che sarebbe già stata fatta presente ai decisori.
Ora non resta che attendere, ben sapendo che ogni giorno di ritardo potrebbe essere un giorno regalato alla concorrenza, in particolare a quella rappresentata dal Centrosinistra. Se infatti, come dovrebbe essere, il 25 novembre non ci saranno altre candidature Dem per la Regione oltre a quella di Sergio Bolzonello, l'attuale vicepresidente potrà cominciare in solitaria coalizione permettendo la sua campagna elettorale.
Antonella Lanfrit
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