LE CIFRE
TRIESTE Nessuna fuga di partorienti dal Friuli Venezia Giulia dopo la chiusura del punto nascita di Latisana se non per aspetti fisiologici. Lo chiarisce con numeri alla mano l'assessore Maria Sandra Telesca rispondendo alle interrogazioni di Roberto Novelli (Fi) e Barbara Zilli (Ln): le circa 200 partorienti si sono distribuite tra gli altri punti nascita (Palmanova, San Vito e Udine in particolare). Alle strutture fuori regione si sono rivolte invece solo 13 persone nel 2015 e 7 nel 2016 mentre per l'anno in corso il valore si attesta, al momento, a 7 unità. Ricordando che la sospensione di Latisana «non è stata motivata da scelte economiche ma dalla carenza di pediatri tale da non permettere standard di sicurezza adeguati», Telesca ha anche sottolineato che «la differenza di tre milioni che figura dal rapporto tra fuga e attrazione è riferita alle diverse specialità mediche distribuite nelle varie aree aziendali, a tutto il territorio dell'Azienda sanitaria 2 e non alla specifica zona geografica del Latisanese».
Parole che non hanno però convinto il consigliere cividalese: «Il risultato è che su 15 medici di una struttura organizzativa complessa unica su due sedi che prima facevano 1350 parti, adesso ne fanno appena 700 su un'unica sede ovvero quella di Palmanova». «Latisana oltretutto ha perso 859 ricoveri dell'area materno-infantile rincara Novelli e Palmanova ne ha guadagnati 275, ciò vuol dire che 584 utenti di Latisana si sono rivolti ad altri ospedali rispetto a quelli aziendali, anche del vicino Veneto». Da gennaio a settembre di quest'anno i parti in Friuli Venezia Giulia sono stati 6.074 (erano 8.827 nel 2016, 8.695 nel 2015 e 9.137 nel 2014). I parti fuori regione sono stati 279 nel 2016 (di cui 105 in Veneto, 26 in Lombardia, 38 in Campania, 28 in Sicilia, 18 in Emilia Romagna e 19 in Lazio) contro i 316 nel 2015 e i 361 nel 2014.
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA TRIESTE Nessuna fuga di partorienti dal Friuli Venezia Giulia dopo la chiusura del punto nascita di Latisana se non per aspetti fisiologici. Lo chiarisce con numeri alla mano l'assessore Maria Sandra Telesca rispondendo alle interrogazioni di Roberto Novelli (Fi) e Barbara Zilli (Ln): le circa 200 partorienti si sono distribuite tra gli altri punti nascita (Palmanova, San Vito e Udine in particolare). Alle strutture fuori regione si sono rivolte invece solo 13 persone nel 2015 e 7 nel 2016 mentre per l'anno in corso il valore si attesta, al momento, a 7 unità. Ricordando che la sospensione di Latisana «non è stata motivata da scelte economiche ma dalla carenza di pediatri tale da non permettere standard di sicurezza adeguati», Telesca ha anche sottolineato che «la differenza di tre milioni che figura dal rapporto tra fuga e attrazione è riferita alle diverse specialità mediche distribuite nelle varie aree aziendali, a tutto il territorio dell'Azienda sanitaria 2 e non alla specifica zona geografica del Latisanese».
Parole che non hanno però convinto il consigliere cividalese: «Il risultato è che su 15 medici di una struttura organizzativa complessa unica su due sedi che prima facevano 1350 parti, adesso ne fanno appena 700 su un'unica sede ovvero quella di Palmanova». «Latisana oltretutto ha perso 859 ricoveri dell'area materno-infantile rincara Novelli e Palmanova ne ha guadagnati 275, ciò vuol dire che 584 utenti di Latisana si sono rivolti ad altri ospedali rispetto a quelli aziendali, anche del vicino Veneto». Da gennaio a settembre di quest'anno i parti in Friuli Venezia Giulia sono stati 6.074 (erano 8.827 nel 2016, 8.695 nel 2015 e 9.137 nel 2014). I parti fuori regione sono stati 279 nel 2016 (di cui 105 in Veneto, 26 in Lombardia, 38 in Campania, 28 in Sicilia, 18 in Emilia Romagna e 19 in Lazio) contro i 316 nel 2015 e i 361 nel 2014.
E.B.
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