Tamponi, a Udine il metodo speedy

Sabato 15 Agosto 2020
LE ANALISI
UDINE Oltre 2.100 tamponi analizzati giovedì nei laboratori dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, un dato analogo anche ieri, alla vigilia di Ferragosto. E il numero è destinato a salire, visto che allo screening normale (ospiti e dipendenti delle case di riposo e personale sanitario) si sono aggiunti i profughi, che sono sempre di più, e ora si stanno aggiungendo i vacanzieri di ritorno dai Paesi ritenuti a rischio (fra cui la vicina Croazia) entrati nell'ordinanza firmata dal ministro Speranza, che impone a chi rientra di farsi il test entro 48 ore. La strategia? Programmazione e decentramento, le due parole d'ordine del direttore generale dell'AsuFc Massimo Braganti e dell'assessore Riccardo Riccardi. Ovvero, un piano di tamponi a scaglioni, per quel che è fuori emergenza (come le case di riposo), che permetterà anche di ottimizzare il metodo di analisi in pool che consente di analizzare fino a 8 campioni alla volta. E poi punti di prelievo diffusi sul territorio per i tamponi come in altre regioni. Riccardi spiega che «ci stiamo pensando».
IL PIANO
Per evitare di congestionare Udine, che ieri è stata presa d'assalto, «mi sto attrezzando per decentrare i punti di prelievo rispetto alla situazione attuale e per organizzare meglio la sorveglianza, per evitare l'iperafflusso in pochi punti. Lo stavamo facendo già prima dell'ordinanza», spiega Braganti. Saranno utilizzati i dipartimenti delle ex Aziende della Bassa e della Carnia? «Dobbiamo vedere che tipo di offerta riusciamo a mettere in piedi. Potrebbe essere, ma dobbiamo fare un confronto con i responsabili dei dipartimenti e dei distretti per vedere che offerta migliorativa possiamo proporre. Ci stiamo preparando a lunedì». Quando, dopo Ferragosto e con l'ondata di rientri, visto quanto accaduto ieri, è presumibile uno tsunami di vacanzieri su Udine. Giovedì il laboratorio dell'AsuFc ha analizzato «poco più di 2.100 campioni - dice Braganti - e oggi (ieri ndr) siamo sulla stessa falsariga. La prossima settimana vedremo di organizzarci meglio, cercando di coinvolgere le case di riposo. Stanno mettendo a punto una tecnica ulteriormente innovativa: la stanno affinando, ma serve programmazione». E si spiega: «Anziché avere un'ondata di mille esami come accaduto giovedì pomeriggio quando fra sette e nove case di riposo hanno portato i loro campioni tutti insieme, bisogna evitare il sovraccarico per l'attività non di emergenza. Siccome ci sono delle finestre entro cui fare delle verifiche su ospiti e dipendenti delle case di riposo, per esempio, cercheremo di scaglionare gli esami». L'obiettivo è velocizzare il ritmo di analisi: «Oggi ci stiamo attestando oltre i duemila campioni al giorno, la potenzialità è di aumentare anche del 50 per cento se non di più. Ma per far questo sarebbe bene avere almeno un 80% di programmato. In questo modo si liberano tempo e professionisti e si possono raggiungere numeri anche importanti. Altrimenti, con l'emergenza questa chance la perdiamo. Avevamo già cominciato a lavorarci, con il boom dei rientri l'urgenza diventa ancora più stringente». Il direttore del dipartimento di Medicina di Laboratorio Francesco Curcio chiarisce che (come accaduto anche in Veneto), «abbiamo messo a punto un metodo per analizzare un pool di campioni come si fa in medicina trasfusionale. Così possiamo analizzare 8 campioni per volta: abbiamo una sensibilità elevatissima. Riusciamo a trovare anche 4 copie del gene target». In sostanza, si analizzano insieme i campioni di 8 persone diverse, «se uno dei pool dovesse risultare positivo, non si fa che testare individualmente gli 8 campioni». In linea ipotetica, se oggi se ne fanno 2.100 al giorno e anche solo metà venisse fatta in pool da 8, se ne macinerebbero migliaia. Ma all'AsuFc preferiscono andare prudenti, anche perché quei campioni vanno anche raccolti prima di essere analizzati. «L'idea è stata della professoressa Daniela Cesselli, poi la validazione è stata messa a punto da Catia Mio e dalla dottoressa Marcon, con il gruppo di Stefania Marzinotto (la Stefy della rivoluzione sui reagenti ndr)».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci