SPILIMBERGO
Una vita in allerta, pronti a partire con qualsiasi tempo e a qualsiasi

Martedì 29 Ottobre 2019
SPILIMBERGO Una vita in allerta, pronti a partire con qualsiasi tempo e a qualsiasi
SPILIMBERGO
Una vita in allerta, pronti a partire con qualsiasi tempo e a qualsiasi ora. In 38 anni di attività nei Vigili del fuoco hanno salvato vite, affrontato emergenze indescrivibili, condiviso drammatici momenti con vittime e parenti delle tragedie sulla strada. A Spilimbergo e Maniago i capireparto Stefano Origoni e Giovanni Maiano sono stati per 38 anni un punto di riferimento sia per i rispettivi distaccamenti sia per i cittadini. La loro carriera si è sviluppata su binari paralleli fino al pensionamento avvenuto lo scorso 1. ottobre. Emozionante il saluto dei colleghi durante una serata organizzata nel Comando provinciale di Pordenone per festeggiare i due neo pensionati.
Entrati nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco il 1. marzo 1983 assieme ad altri 24 colleghi della Destra Tagliamento, o hanno prestato servizio a Spilimbergo fino al 1997. Diventati capisquadra, sono stati trasferiti al Comando di Gorizia, dove sono rimasti due anni, rientrando alla sede originaria nel 1999. Nel 2011 sono stati nominati capi reparto. Hanno partecipato a molti dei devastanti terremoti che hanno colpito l'Italia, prestato soccorso in occasione di disastri connessi a dissesti idrogeologici. Sono stati 38 anni intensi, difficili da riassumere in poche righe. «Ogni volta che uscivi in sirena - racconta Origoni - sapevi dove dovevi andare, ma non cosa avresti potuto trovare. Così spesso in quei percorsi nessuno della squadra fiatava e mentre si preparava indossando gli indumenti e i dispositivi di protezione individuale, teneva per sè i pensieri e, perché no, anche le paure». E così anche per Maiano, che però preferisce sdrammatizzare.
«Usciamo di giorno e di notte - racconta Origoni intrattenendo i colleghi più giovani arrivati per incontrarlo - col gelo invernale o il torrido caldo estivo, temporali in atto, pioggia battente e neve. Andiamo in posti pericolosi dove nessun altro va. Ci portiamo a casa il saluto dei bambini quando passiamo con il camion rosso, il sorriso di qualcuno che abbiamo aiutato, ma anche le sofferenze di un altro che non siamo arrivati in tempo a soccorrere. Tutti, tutti noi, conosciamo le emozioni che ci pervadono quando suona l'allarme, la paura dell'imprevisto che ti accompagna mentre l'APS corre verso l'intervento. Eppure per la gente e per noi rimane un lavoro bellissimo». L'ultimo turno di Origoni, a Spilimbergo, è stato particolarmente emozionante. I suoi uomini si sono schierati accanto a ogni mezzo accendendo a sua insaputa le sirene. Lui è andato in cortile e con sorpresa li ha trovati tutti sull'attenti per il saluto a un comandante che per la squadra ha sempre dato il massimo. Li ha abbracciati uno a uno, il cuore a mille e gli occhi lucidi per l'emozione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci