SPILIMBERGO
«Mosart aveva un obiettivo primario: portare la città del

Giovedì 3 Ottobre 2019
SPILIMBERGO «Mosart aveva un obiettivo primario: portare la città del
SPILIMBERGO
«Mosart aveva un obiettivo primario: portare la città del mosaico a dialogare con il mondo, connotando di una dimensione più ampia possibile la nostra eccellenza». Parola del sindaco di Spilimbergo, Enrico Sarcinelli, dopo le critiche piovute sulla manifestazione per il flop in fatto di partecipazione popolare. «Mosart non si può giudicare dal numero di bancarelle o di curiosi presenti in città - ha ammonito - ma dall'eco che ha avuto e avrà fuori dai confini cittadini, sui media specializzati, tra i professionisti del settore o in possibili committenti di lavori futuri. Se si vuole crescere, se si vuole che l'arte musiva sia sempre più conosciuta e apprezzata, questa è la strada da percorrere: innovare, comunicare, fare cultura - ha aggiunto il sindaco - Un evento progettato per fare branding, per diffondere il marchio Spilimbergo, per far crescere la reputazione d'eccellenza della città».
I NUMERI
«Mosart ha raggiunto 2000 giornalisti, critici e curatori d'arte. Gli inviti alla manifestazione hanno raggiunto circa 1000 indirizzi mail di professionisti e imprenditori localizzati nelle province di Treviso, Udine e Pordenone - continua Sarcninelli - Gli articoli già usciti sulla stampa locale e nazionale superano i 50. La collaborazione con la prestigiosa Scuola Mosaicisti del Friuli nonché con la Confartigianato di Pordenone è stata proficua». Sarcinelli ha anche ricordato come l'Università Iulm di Milano abbia realizzato un docufilm che parteciperà al Festival internazionale di Oporto e che sarà trasmesso da un prestigioso canale televisivo, facendo conoscere Spilimbergo a decine di migliaia di persone.
LE ATTIVITÀ
«La collaborazione con l'Università Isia di Pordenone ha posto le basi per la riqualificazione di un'area attualmente residuale del Comune - ha spiegato il primo cittadino - Gli studenti guidati da un designer di fama internazionale come Stefano Giovannoni hanno progettato un parco dei sogni modellato dal mosaico, anche come possibile attrazione turistica. E poi Mosart ha significato un coinvolgimento in prima persona di diversi mosaicisti per realizzare un'installazione di land art, trasformando gli alberi centrali di viale Barbacane in vere e proprie sculture, nel rispetto della natura, e interpretando in modo poetico un altro pilastro della nostra realtà: il fiume Tagliamento. E ancora - ha concluso - una prima lettera monumentale della parola Spilimbergo è stata realizzata dal Comune, per creare una sorta di grande biglietto da visita, un segnale musivo e identitario per accogliere tutti coloro che entrano in città. Il tutto accompagnato da mostre, conferenze, visite notturne, laboratori, performance, perfino un concerto con le allieve della Scuola Mosaicisti che hanno usato i loro arnesi di lavoro come strumenti musicali. Di fronte a tutto questo qualcuno rimpiange, forse, le bancarelle e i mercatini. Siamo aperti alle critiche costruttive, scevre da personalismi o pregiudizi e ne faremo tesoro. Ma Mosart confidiamo sia stato un passo nuovo, diverso. Un passo avanti per la Città del Mosaico».
Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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