SPILIMBERGO
L'esperienza organizzativa e operativa dell'ambulatorio di dermopigmentazione

Sabato 17 Novembre 2018
SPILIMBERGO
L'esperienza organizzativa e operativa dell'ambulatorio di dermopigmentazione dell'ospedale di Spilimbergo, progetto pilota attivato dalla chirurgia senologica dell'ospedale di Pordenone, è il fulcro della collaborazione tra l'equipe chirurgica del Santa Maria degli Angeli e l'Istituto superiore di Sanità, che porterà, grazie al percorso portato avanti dall'Aas5, alla stesura di un protocollo nazionale. I risultati dello studio verranno presentati al Ministero della Sanità per arrivare a una normativa nazionale su standard di qualità e sicurezza, attività, requisiti, qualifica professionale e formazione degli operatori abilitati al tatuaggio medico permanente. L'ambulatorio di dermopigmentazione dell'ospedale di Spilimbergo ha ospitato l'ottavo Corso nazionale per il tatuaggio medico permanente dopo mastectomia tenuto da Rita Molinaro, docente universitaria e professionista del settore. La ricostruzione mammaria dopo mastectomia trova un suo completamento estetico solo dopo la ricostruzione del capezzolo che, grazie poi alla dermopigmentazione, diventa del tutto simile a quello naturale. La testimonianza di quasi tutte le donne che ne hanno beneficiato, documenta che è fondamentale per ritrovare il benessere fisico ed estetico, ma soprattutto psicologico, dopo asportazione del seno. «Abbiamo inserito il tatuaggio definitivo dell'areola-capezzolo per pazienti oncologiche sottoposte ad asportazione della mammella, nel percorso terapeutico del carcinoma della mammella, anche grazie all'associazione Andos che con una donazione sostiene il progetto e grazie alla professionalità di Rita Molinaro che, una volta al mese gratuitamente, effettua la prestazione nell'ambulatorio di Spilimbergo», ha affermato Elvia Micheli, referente per la chirurgia senologica e ricostruttiva dell'ospedale di Pordenone. Il progetto è iniziato nell'ottobre 2016. All'ambulatorio di dermopigmentazione di Spilimbergo, attivo un giorno al mese, si sono rivolte non solo pazienti del territorio di competenza dell'Aas5, ma anche donne che provengono da altre strutture ospedaliere regionali ed extra regionali. Il tatuaggio medico è una prestazione prevista dai Lea. Per accedere è indispensabile una prescrizione specialistica perché non ci devono essere controindicazioni alla sua esecuzione. L'Andos di Pordenone accoglie le domande delle donne che richiedono il tatuaggio medico permanente dell'areola e del capezzolo, e le invia alla chirurgia senologica dell'ospedale di Pordenone. Le pazienti accedono all'ambulatorio con una richiesta di visura esami, vengono visitate e successivamente viene deciso se ci siano indicazioni favorevoli o meno a eseguire il tatuaggio medico richiesto. «Questo progetto è stato il primo attivato in Italia e ci auguriamo che apra la strada ad altri in tutte le Regioni», ha concluso Micheli.
Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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