SPILIMBERGO
«L'assessore regionale all'ambiente Fabio Scoccimarro non ha

Domenica 19 Gennaio 2020
SPILIMBERGO
«L'assessore regionale all'ambiente Fabio Scoccimarro non ha fatto neppure un accenno a Spilimbergo, pur avendogli doviziosamente illustrato il pesante impatto ambientale delle attività nocive di inceneritore e cementifici sul territorio di prossimità, nonché il decadimento economico della città: e intanto per l'inceneritore si prospetta una richiesta di ampliamento, che porterebbe a quintuplicare il pattume incenerito». Sono le parole dell'avvocato Paolo Bortolussi, presidente dell'associazione Aria Pulita, che lancia un appello per la tutela della salute pubblica.
RICHIESTE IGNORATE
«Come Comitato abbiamo chiesto, così come hanno fatto il Consiglio comunale di Spilimbergo all'unanimità e altri enti e gruppi interessati, che il territorio dello Spilimberghese, come quello del Maniaghese, venisse assoggettato a studio epidemiologico - ricorda il presidente -, e che questo fosse inserito a integrazione dell'istruttoria per il via libera alla modifica, ritenuta dal proponente non sostanziale, dell'autorizzazione in essere: qualcosa come 8 mila tonnellate all'anno in più rispetto alle attuali 25 mila di rifiuti pericolosi inceneriti, con un incremento del 32%. Richiesta bollata, dall'assessore Scoccimarro, come perdita di tempo, perché ritarderebbe di almeno due anni la decisione sulla domanda inoltrata da EcoMistral».
«Sempre durante l'incontro abbiamo chiesto alla Regione se non ritenesse opportuno sollecitare l'Azienda sanitaria e l'Arpa affinché procedano a una verifica sui rifiuti attualmente conferiti all'impianto spilimberghese e in esso smaltiti - precisa il referente del Comitato ambientalista -, ricevendo come risposta che, volendo, «degli inceneritori vengono controllate anche le gomme dei camion in entrata», sorvolando però sul fatto che l'azienda si limita a inviare uno storico dei rifiuti in entrata e trattati una volta l'anno e che i controlli sulle emissioni, da parte di Arpa, vengono effettuati due volte ogni sei anni, concordando tempi e modi con il gestore, lasciando tutto il resto all'autocertificazione a meno che, in caso di incidenti, e quindi a danno ormai prodotto, l'agenzia non sia chiamata a intervenire d'urgenza».
AMMINISTRATORI SILENTI
Sull'opportunità di una prudenziale richiesta di verifica sul tipo di rifiuti conferiti in questo periodo all'impianto di Tauriano, alla luce delle notizie provenienti da Forlì su un inceneritore strettamente imparentato con quello friulano, «scena muta - prosegue Bortolussi - anche da parte dei membri dell'amministrazione cittadina, a cominciare dall'assessore alla Salute, Stefano Zavagno, per non parlare di altri esponenti politici locali, come l'eurodeputato Marco Dreosto, ormai sparito dai radar, e l'assessore regionale Stefano Zannier, ai cui silenzi siamo ormai abituati.
LE RESPONSABILITÁ
Ci chiediamo quale sia il loro ruolo: per noi l'unico obiettivo che dovrebbero perseguire è quello di salvaguardarne l'ambiente e garantire la salute dei cittadini. Comunque non si illudano: è lecito nascondersi dietro a un dito, o alle schiere di tecnici e solerti burocrati. Ma ciò non li esime dalle loro responsabilità politiche e morali.
Enrico Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci