Spiagge sommerse da un mare di rifiuti

Lunedì 19 Agosto 2019
Spiagge sommerse da un mare di rifiuti
AMBIENTE
UDINE Ogni minuto viene immesso in mare un camion di rifiuti. Così indicano le stime mondiali e il mare Adriatico non fa eccezione e su questo mare insistono le più note località balneari del Friuli Venezia Giulia. Stando ai campionamenti stagionali effettuati dall'Arpa regionale su dieci spiagge del litorale regionale, residenti e turisti non mostrano grande rispetto per il nostro mare.
DATI ALLARMANTI
Nel 2018, infatti, sono stati raccolti 1.045 oggetti per chilometro quadrato, con una media di 16,6 oggetti ogni 1.000 abitanti. Purtroppo la quantità di rifiuti è stata superiore a quella del 2017, quando i rifiuti raccolti sono stati 740 oggetti per km quadrato, con una media di 11,2 oggetti ogni 1.000 abitanti.
Dal 2015 a oggi l'Arpa Fvg ha raccolto complessivamente 41.500 oggetti e di questi il 77% è costituito da plastica, mentre il restante 23% comprende oggetti in vetro o ceramica, rifiuti sanitari, carta e cartone, legno, metallo, tessuti e gomma. Non serve andare lontano, insomma, per vedere un litorale trasformato in discarica: l'inciviltà sta di casa anche in Fvg.
E non è tutto. Arpa, che monitora solo lo 0,8% di costa del Friuli Venezia Giulia, ogni anno raccoglie 200-250 kg di rifiuti spiaggiati. Si stima quindi che il cosiddetto marine litter, lungo tutto il litorale regionale, sia pari a 6,5 tonnellate, equivalenti a circa 3 camion all'anno. La plastica presente nei rifiuti marini raccolti sulle spiagge della regione è composta per il 50% da imballaggi, per lo più imballaggi industriali (56%), ma anche alimentari (37%) e un 21% di polistirolo, oltre a frammenti di plastica, rifiuti derivanti dall'attività di pesca come reti, boe, corde e lenze.
A questo si aggiungono i dati forniti dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che effettua la pulizia dello specchio d'acqua di propria competenza su un'area di circa 13.700.000 mq: da quest'attività si raccolgono annualmente più di 11 tonnellate di rifiuti indifferenziati, oltre a quelli biodegradabili, ingombranti, di imballaggio, plastica ed emulsioni.
LEGAMBIENTE
Purtroppo, l'incidenza dell'inquinamento da rifiuti è ben visibile anche sulle spiagge italiane e lo dimostra anche l'annuale indagine di Legambiente, Beach Litter 2019 che analizza tipologia e quantità dei rifiuti spiaggiati, in particolare sulle spiagge Canovella de'Zoppoli e Principe a Duino-Aurisina a Trieste e la spiaggia della Terrazza Mare a Lignano Sabbiadoro. Ci vogliono 450 anni per smaltire una bottiglia di plastica e il mare, pur in silenzio, lancia un grido d'aiuto. Inascoltato? «Purtroppo spiega il presidente regionale di Legambiente, Sandro Cargnelutti non abbiamo un monitoraggio degli ultimi 10 anni per poter dire se la situazione sia migliorata e peggiorata. Certo - aggiunge - dai dati degli ultimi due-tre anni possiamo dire che nei nostri monitoraggi abbiamo trovato ogni 100 metri circa 900/1.000 rifiuti, che sono tanti. Oggi c'è maggiore attenzione, ma soprattutto da parte delle istituzioni locali, i Comuni che sono più sensibili a queste tematiche, soprattutto sulle plastiche. Questi luoghi vanno presidiati, ma a livello regionale l'attenzione è minore».
LA REGIONE
Anche la Regione, in realtà, ha deciso di correre ai ripari con un progetto pilota grazie a cui presto anche nel golfo di Trieste pescatori, diportisti e sommozzatori durante le loro attività potranno raccogliere i rifiuti rinvenuti in mare o sui fondali marini, trasportarli a terra e conferirli in apposite aree attrezzate. «Fino ad ora l'iniziativa virtuosa era affidata ai singoli, ma con questo progetto intendiamo ampliare a 360 gradi l'educazione civica e ambientale - ha spiegato l'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro - e desideriamo anche provvedere a azioni incentivanti e a certificazioni premianti per chi si occupa di evitare che pericolose plastiche uccidano pesci e compromettano la qualità del pescato». Ma quando si parla di rifiuti, «serve a monte una legge nazionale ricorda Cargnelutti : attualmente c'è un disegno di legge, ma ora è tutto fermo». Ma la salute del mare non può aspettare.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci