Spaccio, tornano in città: arrestati

Domenica 26 Maggio 2019
POLIZIA
UDINE Avevano un divieto di dimora, chi a Udine, chi nell'intero Friuli Venezia Giulia, che gli erano stati applicati rispettivamente dai gip del tribunale di Udine e dal Riesame di Trieste dopo gli arresti differiti in cui erano incappati nell'ambito dell'operazione Magnolia con cui, a fine marzo, la Polizia di Stato e la Procura di Udine avevano sgominato il giro dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona di borgo stazione a Udine. Ma nelle settimane seguenti hanno violato il divieto, alcuni anche in più occasioni, e sono stati sorpresi in città nel corso degli ordinari controlli del territorio condotti quotidianamente dalla Polizia. Per questo motivo sette giovani, 5 cittadini afgani e 2 pakistani, dai 21 ai 27 anni, sono stati arrestati in questi giorni dalla Squadra Mobile di Udine, diretta dal Vice Questore aggiunto Massimiliano Ortolan, per l'aggravio di misura disposto dai giudici Tribunale di Udine. Due di loro, Imram Rahimi (22) e Ajabgul Safi (24), entrambi afgani, per cui nel corso delle indagini sarebbe emerso un minor coinvolgimento, erano sottoposti al divieto di dimora in comune a Udine, deciso dai gip subito dopo l'udienza di convalida dell'arresto differito. Gli altri cinque, Mujahid Ullaha Ullaha (25, pachistano), Azad Khan Khorati (21), Khan Jandad (21), Amir Khan (27), Amin Khan (24, pachistano), inizialmente rimasti in custodia cautelare in carcere dopo la convalida dell'arresto, erano stati invece scarcerati dopo aver fatto ricorso al tribunale del Riesame a Trieste che aveva applicato loro il divieto di dimora a tutto il territorio del Friuli Venezia Giulia.
CONTROLLI
Alla luce degli elementi emersi nel corso dei costanti servizi di controllo del territorio posti in essere nelle scorse settimane da personale della Polizia, che ne ha accertato la presenza in città in violazione dell'ordine dell'autorità giudiziaria, alcuni una o due volte, altri sistematicamente, la Procura ha deciso di richiedere per i sette l'aggravio della misura. La richiesta è stata avanzata dal pubblico ministero Andrea Gondolo che nei lunghi mesi dell'operazione Magnolia ha coordinato l'indagine portata avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Udine. Richiesta accolta da tre diversi gip del tribunale di Udine che nei mesi scorsi si erano occupati delle convalide di tutti gli arrestati. Per i sette stranieri si sono dunque aperte nuovamente le porte del carcere. L'operazione antidroga Magnolia diretta a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nella zona di borgo stazione e sulla salita del castello a Udine era partita il 15 settembre. All'epoca Questura e Procura, dopo aver registrato una sempre più ampia diffusione del fenomeno di spaccio, con la presenza sulla piazza udinese non solo di marijuana e hascisc ma anche di eroina e cocaina, avevano concordato sulla necessità di accendere un faro sul fenomeno con una meticolosa indagine condotta anche con l'impiego di agenti sotto copertura. Nei mesi di indagini Polizia e Procura hanno posto in arresto differito 32 soggetti, arrestati dopo il blitz del 28 marzo scorso che, con la chiusura di borgo stazione blindato dai mezzi delle forze dell'ordine, aveva scoperchiato l'inchiesta.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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