Slitta l'approvazione del Bilancio

Martedì 18 Dicembre 2018
IL RINVIO
UDINE Il Comune di Udine rimanda l'approvazione del Bilancio previsionale 2019 e triennale a gennaio e va così in esercizio provvisorio per un mese. Il documento contabile entrerà in vigore, infatti, il 1° febbraio, conferma il sindaco Pietro Fontanini. «Gli uffici non sono riusciti a preparare tutto in tempo», motiva. Ma non è questione di macchina comunale lenta, avverte, «piuttosto di disponibilità finanziarie che si conoscono nella loro puntualità con tempistiche che sono troppo a ridosso delle scadenze». E se è vero che Udine l'anno scorso è riuscita ad approvare i suoi conti entro i tempi canonici di fine anno, Fontanini ricorda «che non tutti gli anni in passato è andata così e che nella situazione del capoluogo friulano si trova il 90% dei Comuni». Tanto che, seppure con tutta l'accortezza di un amministratore che sta dalla stessa parte politica del Governo regionale, il sindaco considera «che non sarebbe male se la Regione riuscisse ad anticipare la sua di Finanziaria», dalla quale dipendono i trasferimenti ai Comuni nella quota essenziale.
LA SPESA
Resta comunque il fatto che per la spesa di gennaio si ragionerà solo in termini di spesa corrente, rimandando l'applicazione delle scelte politiche ai mesi successivi. «Il mese di gennaio non è strategico considera però Fontanini - mentre strategico è avere dati certi per il resto dell'anno». Così occorrerà aspettare anche per avere il dato ultimo su cui il documento finanziario del Comune di Udine pareggia, poiché Fontanini per ora non dà neppure l'ordine di grandezza. Di certo la cifra finale sarà più consistente di quella di fine 2017, perché diverse delle 6 funzioni che erano state trasferite all'Uti sono tornate a casa o stanno per rientrare. Per il primo bilancio completo dell'era Fontanini, il sindaco ammette subito l'aspetto che non lo soddisfa: «Non aver ancora potuto dare la svolta che intendo dare alla spesa corrente, perché ci sono diversi impegni che sono stati presi in precedenza e che andranno ad esaurimento nel corso del 2019». Nel concreto, è convinto che su questa voce «si possa risparmiare un milione di euro», ma la partita è rinviata al 2020.
COMPARTO UNICO
C'è poi «una questione aperta» e cioè la copertura dell'aumento contrattuale previsto dal contratto del Comparto unico siglato lo scorso ottobre. «Per il Comune di Udine la contrattazione di secondo livello equivale a una partita di 1,2 milioni dei quali solo 200mila sono coperti dalla Regione riassume il sindaco -. Per il resto ci hanno detto che dobbiamo vedercela noi, ma non credo proprio che riusciremo a fare tutto da soli, poiché non intendo gravare i cittadini di nuove tasse o di aumentare quelle esistenti». Come per altro ha dimostrato la decisione assunta ieri di lasciare inalterate le tariffe dei servizi per il 2019.
INVESTIMENTI
Ci sono, invece, 30 milioni 889mila euro per gli investimenti «per rendere Udine più attrattiva e punto di riferimento per un'area più vasta». Nel 2019 certi 200mila euro per Casa Cavazzini, 350mila per la salita al Castello; 200mila per il Visionario; 60mila per la nuova videosorveglianza a riconoscimento facciale; 1,5 milioni per buche e marciapiedi e la prosecuzione del Bando periferia. Assicurati i fondi «per proseguire quasi tutto l'anno» con gli steward della sicurezza. Quanto al centro pedonale, se si farà il referendum «sarà concomitante al voto europeo, per risparmiare», conclude Fontanini.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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