Siti contaminati, opere da 62 milioni

Domenica 15 Dicembre 2019
LA MAPPATURA
UDINE Udine regina dei siti inquinati. Nella lista delle priorità di intervento stilata dal piano regionale di bonifica dei siti contaminati da poco varato dalla giunta Fedriga, nelle prime venti posizioni ci sono undici aree della provincia di Udine e due della Destra Tagliamento. Allo stato attuale, in Friuli ci sono 5mila ettari di terreno interessati ad interventi di risanamento ambientale secondo le modalità dettate dal decreto legislativo 152 del 2006.
PRIORITÀ
Gli uffici regionali hanno stilato una graduatoria dei siti soggetti alle procedure disciplinate dalla parte quarta di tale decreto, evidenziando quelli ritenuti più pericolosi per la salute umana, secondo una griglia rigorosa di indicatori. Sulle 159 aree inserite in anagrafe (a dicembre 2018), in cima alla lista delle priorità si trovano «diverse aree afferenti ai Sin (siti di interesse nazionale ndr) fra cui spiccano i siti appartenenti al sito di Grado e Marano, di seguito alcune aree appartenenti al Sin di Trieste e quindi alcuni siti del Pordenonese». In generale, il piano stesso rileva che «la provincia di Udine sembra essere quella con il maggior numero di siti che necessitano di interventi con priorità, seguita da Trieste, Pordenone e Gorizia». Nella graduatoria di priorità di intervento al primo posto (con 70,9 punti) figura il porto vecchio dell'ex Sin Laguna, in provincia di Udine, a San Giorgio di Nogaro. Al secondo posto, il sito ex Infa di Aviano (68,8). Nelle prime venti posizioni c'è un altro sito della Destra Tagliamento: un ex distributore ad Azzano Decimo (9. posto). Ma ce ne sono ben altri dieci in provincia di Udine: l'area industrie Caffaro (terzo posto), l'ex Eurofer e area Selvata sud nell'Aussa Corno (5.), l'ex Sin Laguna-macroarea 14 (7.), il comprensorio minerario di Cave (8.),l'area industriale ex Montecatini, l'area dell'ex stabilimento Saint Gobain (11.), l'area di Porto Margreth nella Ziac, un'area industriale in un'ansa del fiume Stella, una discarica a San Giorgio di Nogaro, tre discariche a Firmano.
FINANZIAMENTI
Un capitolo ad hoc del piano regionale è dedicato ai finanziamenti necessari per completare i successivi step della procedura avviata. In totale, fra tutti i siti regionali interessati, la somma finale arriva a oltre 62 milioni di euro (62.159.337,61 euro, per l'esattezza). Una buona fetta viene assorbita da Trieste che, per la sola discarica a mare di via Errera (con caratterizzazione validata, il prossimo step è l'esecuzione della messa in sicurezza permanente) vede preventivato un costo di 27,470 milioni e altri 1,158 milioni per l'area ex Opp di San Giovanni, fra l'area Gregoretti, via Verga e la centrale termica (la fase successiva è l'esecuzione dei lavori, a piano di bonifica approvato), oltre a poste minori. In provincia di Udine gli importi più consistenti sono i 4 milioni per la messa in sicurezza permanente del comprensorio minerario di Cave del Predil, i 2,914 milioni per l'area industriale ex Cogolo di proprietà del consorzio Aussa Corno, i 6,059 milioni per l'area ex Eurofer e Selvata Sud sempre nella zona industriale dell'Aussa Corno, 1,040 milioni per una discarica a San Giorgio di Nogaro e 7,295 milioni per l'area industriale ex Montecatini, sempre Aussa Corno. Si aggiungono poi poste minori, per interventi da Udine a Villa Vicentina. Per il Pordenonese, oltre ad una serie di interventi eseguiti con fondi propri (è il caso di sei siti localizzati nell'area militare della base aerea di Aviano) e ad altri già oggetto di finanziamento (come la messa in sicurezza di un punto vendita di carburanti a Fontanafredda e un terreno contaminato su cui è prevista l'esecuzione del piano di caratterizzazione e l'analisi di rischio), figurano nella lista 5,570 milioni (il piano di caratterizzazione è stato già autorizzato e la fase successiva prevede la sua esecuzione) per la bonifica di siti interessati dall'abbandono di rifiuti contenenti amianto a Montereale Valcellina, Maniago, Vivaro, Vajont e San Quirino. Per la caserma Slataper di Sacile, interessata dallo sversamento di una cisterna interrata, come si legge nel piano, risulta che siano state chieste delle integrazioni.
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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