Servono altri 55 letti di Terapia intensiva

Sabato 6 Giugno 2020
IL PIANO
TRIESTE Oggi la comunità scientifica non solo italiana, ma globale, si interroga su un quesito che ne chiama altri due: il Coronavirus sarà protagonista di una seconda ondata? E se sì, quando e con che grado di virulenza? In attesa della formazione di una linea diretta verso un'unica direzione, però, il ministero della Salute ha inviato alle Regioni una circolare che pone le basi per un'ampia riorganizzazione del sistema sanitario, il quale dovrà essere pronto ad assorbire l'urto di una recrudescenza del contagio. A livello nazionale il piano prevede 3.500 posti in più di Terapia intensiva e 4.225 di Terapia sub-intensiva. Questo a livello nazionale, ma la circolare indica anche chiaramente quali dovranno essere le dotazioni in capo ad ogni Regione.
IN REGIONE
Il ministero della Sanità richiede che in Fvg attivi altri 55 posti letto di Terapia intensiva (oltre ai 120 ricavati tra marzo e aprile) per far fronte a un'eventuale ritorno dell'emergenza sanitaria. A questa ulteriore dotazione dovrà essere aggiunta anche l'implementazione di altri 85 posti letto di Terapia sub-intensiva. Per ogni Regione, l'incremento strutturale determina una dotazione pari a 0,14 posti letto per mille abitanti. Le postazioni da aggiungere potranno essere sia in Terapie intensive già strutturate e sia da attivare ex novo (ad esempio in padiglioni che comprendano anche posti letto di semi intensiva e malattie infettive) che implicano quindi interventi strutturali e dotazione strumentale. I posti letto devono essere implementati con moduli di minimo sei postazioni. Dove saranno realizzati i nuovi 55 posti di Terapia intensiva richiesti dal ministero? «Abbiamo iniziato una ricognizione con i direttori delle Aziende sanitarie - ha spiegato il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi - ma si è trattato di un incontro preliminare. Sappiamo che dobbiamo farlo, ma non ancora dove». Il ministero ha indicato però un criterio per l'individuazione dei poli più idonei, cioè gli ospedali che già dispongono di unità operative di pneumologia e malattie infettive. In Fvg, quindi, Udine e Trieste. Per i reparti di Terapia semi-intensiva, invece, la circolare specifica che il 50 per cento delle nuove dotazioni dovrà essere pronto a fornire ai pazienti la ventilazione richiesta dalle manifestazioni acute del Covid-19.
PRONTO SOCCORSO
L'informativa del ministero della Salute non si limita a disegnare la riorganizzazione dei reparti dedicati alle cure intensive, ma affronta anche il prossimo futuro del Pronto soccorso. Le aree di pre-triage, come i percorsi separati in ingresso, dovranno essere concetti saldi nel tempo. Si dovranno creare in ogni Pronto soccorso delle stanze separate per il trattamento dei pazienti sospetti in attesa del tampone.
I FINANZIAMENTI
Le misure per potenziare il sistema sanitario sono contenute nel decreto Rilancio, che assegna 1,4 miliardi di euro per l'implementazione dei reparti di emergenza e 490 milioni per l'assunzione di nuovo personale. La ripartizione dei fondi che riguarda il Friuli Venezia Giulia include 9,5 milioni di euro per la creazione dei 55 posti aggiuntivi di Terapia intensiva, 12 milioni per la realizzazione degli 85 posti di Terapia sub-intensiva e 3,8 milioni di euro da dedicare alla riorganizzazione degli spazi nei Pronto soccorso. Infine la quota dedicata al personale: si tratta di 4,9 milioni per le assunzioni e di 3,9 milioni di incentivi. La Regione entro martedì invierà un primo resoconto operativo al ministero della Salute.
DOPO UN MESE
Intanto ieri si è registrato un nuovo decesso in provincia di Udine: è una persona anziana contagiata nella casa di riposo di Paluzza, morta in ospedale per complicazioni. Era dal 3 maggio scorso che non si registravano morti in provincia, saliti così a 74
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci