Scuola, la protesta «Dateci dirigente e professori»

Mercoledì 26 Settembre 2018
MEDUNO
A quasi un mese dall'inizio dell'anno scolastico - che per i professori scatta solitamente dal primo di settembre, con la convocazione da parte del dirigente del primo collegio docenti dopo la pausa estiva - a Meduno è ancora notte fonda e non si vedono prospettive positive. L'Istituto comprensivo è di fatto paralizzato. La dirigente reggente Lucia D'Andrea (nominata dall'Ufficio scolastico regionale a fine agosto: la sua titolarità è all'Istituto superiore Tagliamento di Spilimbergo) è in convalescenza per un infortunio domestico e la sua assenza non si preannuncia breve. Non c'è nemmeno un direttore dei servizi generali e amministrativi e neppure il personale di segreteria. L'unico addetto è stato nominato poche settimane fa: si tratta di un bidello che ha ottenuto la progressione di carriera e non ha alcuna esperienza pregressa. Per tutte queste ragioni, le segreterie di Flc Cgil, Cisl scuola e Gilda Unams di Pordenone, tenuto conto della situazione critica in cui versa l'Istituto comprensivo di Meduno, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale docente e Ata della scuola. Le organizzazioni dei lavoratori, oltre a sottolineare l'unicità e la gravità della situazione relativa alla dirigenza, hanno ricordato che si è nell'impossibilità di nominare docenti e Ata precari per garantire le supplenze per un regolare anno scolastico. «Alla luce di quanto sta accadendo - si legge in una nota diffusa dalle segreterie provinciali dei sindacati della scuola - chiediamo sia attivato, ai sensi delle norme in vigore, il tentativo obbligatorio di conciliazione». Che la questione sia delicatissima lo conferma la sollecitudine con cui la Prefettura ha risposto ai sindacati: già ieri mattina è stata fissata la data di questo tentativo di conciliazione. La riunione è programmata in Prefettura domani alle 16.30. La speranza di insegnanti e famiglie è che la rappresentante dell'ufficio territoriale del Governo possa sbloccare la situazione chiedendo ai vertici della scuola regionale di inviare un dirigente reggente che sia in grado di coprire la sede vacante, fino al rientro della D'Andrea. Questo potrebbe sboccare a cascata il resto della situazione: si potrebbe infatti procedere con la ricerca di un Dsga (anche se non sono tanti gli aspiranti a una sede con personale fantasma) e dei suoi collaboratori. Un dirigente con potere di firma potrebbe, a propria volta, nominare un vice preside a cui far gestire la fase transitoria. Soprattutto, si potrebbero individuare i supplenti per garantire la copertura delle tante cattedre ancora senza un titolare.
L.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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