Sconto carburanti, la Regione vince la battaglia contro l'Europa

Venerdì 15 Gennaio 2021
LA BATTAGLIA
UDINE Il Friuli Venezia Giulia potrà continuare a praticare lo sconto sul carburante, senza la spada di Damocle di uno stop dall'Europa con conseguenti sanzioni. La legittimità di questa misura, attiva dal 1996, l'ha sancita ieri la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea mettendo fine al ricorso della Commissione Ue, convinta che la norma violasse la direttiva sulla tassazione dell'energia. «È una notizia importante ha commentato il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga soprattutto alla luce della forti difficoltà che le famiglie e le attività economiche stanno vivendo a causa della pandemia».
LA SODDISFAZIONE
Esprimendo la «grande soddisfazione» dell'amministrazione, Fedriga ha sottolineato come la sentenza sia «la dimostrazione che la Regione si è sempre mossa nel rispetto delle normative, tutelando al contempo i cittadini». Ora, «forti del successo europeo, miglioreremo la legge», ha aggiunto l'assessore regionale all'Energia, Fabio Scoccimarro, brindando idealmente a una vittoria che da tempo teneva con il fiato sospeso l'istituzione regionale, nonostante avesse deciso di continuare a sostenere lo sconto e ad aumentarlo da settembre per contrastare il turismo del pieno in Slovenia.
LEGGE DA RIVEDERE
La Corte di giustizia europea ha stabilito che «lo sconto carburanti non viola la normativa europea in quanto non incide sulle accise», ha spiegato Scoccimarro, aggiungendo che «crea un evidente vantaggio ambientale e genera un risparmio, fa respirare il settore e le tasse restano sul territorio». Ringraziando «tutti gli uffici regionali che hanno predisposto gli elementi per la memoria difensiva», Scoccimarro ha anche guardato al futuro, anticipando di voler mettere mano alla legge uscita indenne dalle battaglie europee. «Ha dieci anni di vita ha detto -, adesso lavoreremo per migliorala mantenendo però inalterati i suoi principi fondanti e adeguandola alle attuali necessità».
LE MOTIVAZIONI
Era il 1996 quando l'Italia fu autorizzata ad applicare, fino a fine 2006, una riduzione dell'aliquota di accisa sulla benzina acquistata sul territorio regionale per contrastare l'acquisto di carburante in Slovenia, ha ricostruito la Corte. Dopo il 2006, però, lo sconto è proseguito ed è stato regolamentato dalla legge regionale 14/2010. La Commissione europea ha però contestato che tale normativa comportava una riduzione non autorizzata, sotto forma di rimborso, delle accise applicabili alla benzina e al gasolio. Si trattava, nella visione Ue, di una violazione della direttiva sulla tassazione dell'energia. La Corte con la sentenza di ieri ha invece respinto il ricorso della Commissione, perché questa «non ha dimostrato che l'Italia, avendo introdotto questo sistema di contribuzione abbia istituto una riduzione delle accise, sotto forma di rimborso dell'imposta non versata, né, di conseguenza, che l'Italia sia venuta meno agli obblighi incombenti in forza della direttiva».
SOLIDARIETÀ SPAGNOLA
A dare man forte alla tesi difensiva del Fvg, e quindi dell'Italia, è stata la Spagna. Generale l'apprezzamento delle forze politiche sedute in Consiglio regionale, seppur con differenti accenti. «È stata importante la solidarietà europea, grazie Spagna», ha affermato l'esponente Dem Salvatore Spitaleri e l'ex assessore regionale all'Energia Sara Vito ha considerato la sentenza «una vittoria di tutti quelli che hanno creduto nella legittimità della scontistica regionale». Il M5S ha sollecitato «a mettere mano alla legge per rendere gli sconti più efficaci» e Forza Italia a «monitorare i rincari ingiustificati». Positivo il commento del Patto per l'Autonomia, che però spinge a «una riflessione complessiva sul tema della mobilità in un'ottica di sostenibilità».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci