Scatta la stretta contro il covid «È l'ultimo sacrificio in Fvg»

Giovedì 4 Marzo 2021
Scatta la stretta contro il covid «È l'ultimo sacrificio in Fvg»
IL QUADRO
UDINE Questo è l'ultimo sacrificio che la Regione chiede ai cittadini del Friuli Venezia Giulia. Massimiliano Fedriga giustifica così la nuova ordinanza restrittiva che entrerà in vigore a partire dalla mezzanotte tra venerdì e sabato.
COSA CAMBIA
Per almeno quindici giorni, pronti ad una nuova minirivoluzione delle nostre abitudini. Con l'entrata in vigore del provvedimento firmato ieri, le province di Udine e Gorizia passano in zona arancione e ciò significa che i bar e i ristoranti torneranno a chiudere al pubblico, salvo per asporto ma fino alle ore 18 per i bar e alle 22 per i locali con cucina. I negozi al dettaglio rimangono aperti, compresi parrucchieri e centri estetici. Chiusi invece i centri commerciali (in quanto il fine settimana già di per se equivale a giorno prefestivo e festivo), tranne edicole, farmacie, parafarmacie e tabaccai presenti nella galleria. Saranno vietati gli spostamenti fuori comune salvo lavoro, necessità, salute o urgenza e per questi occorrerà rispolverare l'autocertificazione; si potrà andare a far visita a parenti od amici solo all'interno del proprio comune, massimo due persone e solo una volta al giorno. Ci sarà la deroga per i paesi sotto i 5 mila abitanti: da questi si potrà andare in un paese vicino (non capoluogo) al massimo entro 30km. Rimane invece la possibilità di spostarsi ok nelle seconde case di proprietà o in affitto siglato prima del 14 gennaio. Tutto ciò non varrà invece per le province di Pordenone e Trieste che rimarranno zona gialla. Almeno fino a domenica perché dal giorno successivo, lunedì 8 marzo, con la paventata zona arancione che molto probabilmente verrà decreterà dalla cabina di regia nazionale, le restrizioni saranno allargate all'intero Friuli Venezia Giulia. Quel che è già sicuro, sempre secondo l'ordinanza di Fedriga, è che da lunedì ci sarà la chiusura in presenza delle scuole medie, superiori e delle università con obbligo di Didattica a distanza; rimarranno aperti invece gli asili nido, le materne ed elementari.
LA SITUAZIONE
Come ha ribadito il governatore, affiancato ieri in conferenza stampa dal suo vice Riccardi e dall'assessore Rosolen, la decisione è stata assunta in base all'aumento dei contagi rilevato la scorsa settimana in particolare in due aree della regione: quella dell'ex provincia di Gorizia (200 casi per 100mila abitanti) e dell'ex provincia di Udine (353 casi per 100mila abitanti), con proiezioni che prefigurano una situazione in costante aggravamento. Di particolare rilevanza anche l'incidenza in base all'età, che vede la fascia 11-18 come quella prevalente, mentre preoccupa la presenza della variante inglese nelle aree soggette alle restrizioni previste nell'ordinanza. Noi - ha aggiunto Fedriga - continuiamo a prenderci le nostre responsabilità per preservare il sistema sanitario regionale a fronte di un rischio di sovraccarico dovuto all'aumento dei casi, consapevoli di quello che ciò comporta per determinate categorie produttive. Per questo nel provvedimento relativamente ai ristori che faremo a livello regionale riconosceremo un maggior contributo economico a quegli esercizi che verranno penalizzati nelle aree soggette alle restrizioni più severe; inoltre con il prossimo Dpcm lo Stato indennizzerà quelle attività limitate dai provvedimenti di carattere regionale. L'obiettivo - ha spiegato il governatore - è quello di anticipare l'ondata e di arrivare verso la stagione più calda evitando la pesantezza di un impatto che in parte si sta verificando in alcune altre regioni. E' chiaro che tutto ciò rischia di essere inutile senza l'avvio di una vera campagna vaccinale di massa. Per questo invito il Governo a prendere ispirazione da quanto fatto in Gran Bretagna, dove anche con l'utilizzo del siero AstraZeneca allargato agli over 65 è stato abbattuto il numero dei ricoveri ospedalieri.
GLI ULTIMI DATI
Nelle ultime 24 i nuovi positivi hanno sfiorato quota 700. Su 6.276 tamponi molecolari sono stati rilevati 487 nuovi contagi con una percentuale di positività del 7,76%. Sono inoltre 2.569 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 206 casi (8,02%). I decessi registrati sono 9, a cui si aggiunge un pregresso afferente al 19 febbraio scorso; i ricoveri nelle terapie intensive sono 62, mentre quelli in altri reparti risultano essere 386. I totalmente guariti sono 62.655, i clinicamente guariti 2.080, mentre le persone in isolamento oggi risultano essere 10.107. Nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati 15 casi di positività tra le persone ospitate nelle strutture regionali, mentre tra gli operatori sanitari risultati tre contagiati all'interno delle stesse strutture. Sul fronte del Sistema sanitario regionale da registrare nell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale la positività al Covid di un infermiere, tre tecnici e due operatori socio sanitari; nell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina di un ostetrica e un operatore socio sanitario.
VACCINAZIONI
Grazie alla vaccinazione, i contagi tra il personale sociosanitario e i residenti delle strutture per anziani sono crollati ha specificato Riccardi - Nonostante la discontinuità nelle forniture continua quindi a pieno regime la vaccinazione della popolazione in base alle indicazioni del Governo: finora ha ricevuto, tra prima e seconda dose, il vaccino il 6,7 per cento della popolazione, con la somministrazione della prima dose a 80.615 persone e della seconda a 36.649. Il vicegovernatore ha anche specificato che in merito al piano vaccinale, oltre all'aumento delle dosi di siero, serve maggiore chiarezza da parte del Governo sulle categorie da immunizzare in via prioritaria: solo in questo modo potranno essere organizzati esattamente i flussi di lavoro delle aziende sanitarie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci